Comune di Benevento
Campanile di Santa Sofia, il Comune cerca esperti per migliorarne la sicurezza sismica

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Il Comune di Benevento cerca esperti per l’affidamento dei servizi tecnici di ingegneria e architettura in merito agli interventi di sicurezza sismica del campanile della Chiesa di Santa Sofia. L’importo complessivo per lo svolgimento dei lavori è quantificato in 113.379,29 euro + IVA e comprensivo di spese e oneri previdenziali.
In attuazione di quanto previsto dal Pnrr – Misura 1 Componente 3 (M1C3), infatti, sono state assegnate risorse all’adeguamento e alla messa in sicurezza sismica di 257 luoghi di culto e torri/campanili. Nell’ambito del decreto è stato individuato anche il campanile del nostro complesso Unesco: l’obiettivo è migliorare la sicurezza sismica mediante interventi strutturali, finalizzati a ripristinare e migliorare la risposta sismica della struttura portante.
L’edificio – si legge nella scheda – presenta, in particolare nella parte alta, segni di distacco del materiale lapideo ed un debole quadro fessurativo particolarmente evidente in corrispondenza dei giunti strutturali. Anche la scala interna necessita di una revisione puntuale. I paramenti murari, nella parte esposta a nord, mostrano dannosi licheni e muschi, in particolare nella parte aggettanti e dei loculi.
Il Campanile appartiene al Complesso di Santa Sofia, patrimonio Unesco dal 2011, che comprende la chiesa (una delle più importanti della Langobardia Minor giunte fino ai giorni nostri), l’ex monastero con un bel chiostro e la fontana al centro dell’area. E’ a pianta quadrata in blocchi lapidei locali, elevato su due ordini ciechi mentre il terzo ordine ospita le campane. Quest’ultimo poi termina con una cuspide ottagonale sormontante un piccolo tamburo. La struttura si presenta cava con una scala interna funzionale alla manutenzione del manufatto.
LA STORIA – Il primo campanile fu costruito da Gregorio II, abate di Santa Sofia tra il 1038 ed il 1056, sotto il principato di Pandolfo III, come si ricava da una epigrafe in una lapide incastrata nella parete occidentale dell’attuale struttura. Costruito alla sinistra della chiesa, crollò con il terremoto del 5 giugno 1688, rovinando sull’atrio monumentale costruito nel XII secolo e danneggiando parzialmente la chiesa. In fase di ricostruzione il campanile crollò nuovamente durante il sisma del 1702.
Il nuovo campanile fu ricostruito nel 1703, in una posizione diversa da quella originale, lontano dalla chiesa, anche per evitare nuovi rischi all’edificio, al di fuori della allora esistente cinta muraria che delimitava il sagrato della chiesa come ben evidenziato dalle mappe dell’epoca ma anche dalla Seppia del Labruzzi datata 1789 e conservata presso la Biblioteca Apostolica Vatcana. All’interno del campanile è conservata la lapide del 1703, incastonata nella parete meridionale all’inizio della rampa di scale in legno, riportante l’epigrafe incisa in occasione della ricostruzione del 1703 a cura del Cardinale Orsini, futuro Papa Benedetto XIII.
Sulle parete del campanile nel 1936 furono poste due mappe (opera dello scultore Michelangelo Parlato su ricostruzione grafica di Alfredo Zazo) che rappresentano l’una il Sannio antico, l’altra il Ducato Longobardo di Benevento. Sempre in età contemporanea sono stati posti cinque stemmi ad indicare altrettante dominazioni succedutesi a Benevento (Sanniti, Romani, Longobardi, Stato Pontificio, Comune di Benevento dopo l’unità d’Italia).