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Pluriclasse a Puglianello, la Cgil contro il sindaco: ‘La trovata non ha nulla di giuridicamente corretto’

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“Apprendiamo dalla stampa la notizia di come il Sindaco del Comune di Puglianello ha inteso risolvere la problematica legata all’unica pluriclasse della scuola primaria e pubblicizzare il successo del suo intervento per garantire l’offerta formativa nella scuola del suo Comune, effettuato con l’intento, si legge, di “ottemperare al soddisfacimento del diritto allo studio” per gli alunni in questione.

Il sindaco – scrivono Cgil Benevento e Flc Cgil – pubblicizza e rivendica con orgoglio e soddisfazione il successo del protocollo d’intesa tra il suo Comune e l’Istituto Comprensivo “A. Manzoni” di Amorosi che mira al buon funzionamento delle attività educative e didattiche attraverso lo sdoppiamento della pluriclasse in due gruppi distinti per età grazie alla compresenza di una docente volontaria per quattro ore settimanali”.

Ma come abbiamo fatto a non pensarci prima? Elementare Watson, è proprio il caso di dire. La complessità dell’Istituto Comprensivo di Amorosi, già con i suoi 7 plessi (1 ad Amorosi, 2 a Puglianello 1 a Melizzano, 3 a Faicchio) la dice lunga per come risulta difficile, di per sé, l’organizzazione dell’offerta formativa e dei suoi orari di funzionamento per gli addetti ai lavori. Solo chi non conosce neanche le basi dell’ordinamento legislativo (non specificatamente quella scolastico, ancora più complesso) può pensare di risolvere il complesso puzzle dell’offerta formativa con una trovata che non ha nulla di giuridicamente corretto e, quindi, di ammissibile.

Rappresentanti di istituzioni pubbliche, Sindaco-Deputato e Dirigente Scolastico sottoscrivono un protocollo che impegna un lavoratore-docente a offrire la propria attività lavorativa gratuitamente (torneremo alla schiavitù?) con gravi implicazioni anche di responsabilità a nostro parere.

Il sindaco di Puglianello invece – prosegue il sindacato – illustra con dovizia di particolari la magnificenza della soluzione escogitata che servirebbe appunto a suo dire a “garantire il diritto allo studio di tutti i bambini, assicurando il funzionamento didattico della scuola, migliorando la qualità dell’attività didattica, ponendo attenzione al recupero e al potenziamento delle conoscenze, abilità e competenze per ciascun alunno, rispondendo in modo adeguato ai bisogni educativi degli alunni rispettando i tempi ed i ritmi di apprendimento di ognuno di loro”. Quindi ci spiega l’organizzazione del tempo scuola e finanche le cause che hanno portato alla necessità di sdoppiamento, questa volta individuando le ragioni del problema: “le ore dei docenti assegnate non sono sufficienti per consentire un lavoro più attento di monoclasse”.

Peccato che mostri così – conclude la Cgil – di non aver mai ascoltato finora le grida di allarme provenienti dagli ambienti scolastici e delle organizzazioni sindacali di comparto sugli effetti disastrosi dello spopolamento, della desertificazione e del calo demografico della popolazione scolastica in atto nella nostra provincia. Se lo avesse fatto saprebbe forse che gli uffici scolastici, provinciali e regionali, operano in base alla legislazione vigente e attribuiscono gli organici docenti ed ata in base ai numeri, per meglio dire in base al numero degli alunni che frequentano quella scuola e se questi sono così bassi (11 alunni dalla prima alla quinta) l’organico non può che prevedere quelle ore di tempo scuola.

Una logica di soli parametri numerici che noi da tempo contestiamo ritenendola non sufficiente ed esaustiva nel tenere conto di variabili diverse e significanti e non ci stanchiamo di chiedere che venga modificata. Peccato che i nostri rappresentanti si accorgono dei disastri solo quando questi esplodono con virulenza. Peccato che non si rendano conto che quando votano e approvano determinati provvedimenti (tagli alla scuola e alla sanità tanto per intenderci) difendendone la bontà, anche per il nostro territorio, vanno contro gli obiettivi che loro stessi perseguono poi quando cercano di porvi un argine con soluzioni inaccettabili. I nostri territori, per i quali non c’è traccia finora di una seria politica di sviluppo, hanno bisogno non di tagli e dimensionamenti vari ma di più tempo scuola, più organico (docente e ATA) più mensa, più trasporti, più viabilità, più servizi e soprattutto più lavoro per contrastare lo spopolamento, che non è una maledizione divina, né solo colpa di questo governo, ma il risultato di decenni di politiche scellerate contro tutto il sistema dell’istruzione pubblica della Costituzione da 0-6 anni all’università…persino della terza età”, chiudono Cgil e Flc Cgil.

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