Il primo incontro, l’ansia per il Palatedeschi, l’emozione del funerale. De Girolamo e Berlusconi: ‘Un legame mai spezzato’

 “Ma tu come hai fatto ad arrivare fino a qui? Sei tremenda eh?”. Sono le prime parole che Silvio Berlusconi dice a Nunzia De Girolamo. A Napoli, l’anno è il 2007. Da una parte uno degli uomini più influenti nella storia d’Italia – già due volte Presidente del Consiglio e in quel momento leader dell’opposizione al secondo governo Prodi – dall’altra la coordinatrice per il Sannio del movimento giovanile di Forza Italia. Nomina arrivata da poco, tra l’altro, sul finire del 2006, per volontà di Beatrice Lorenzin. Nella città partenopea, dinanzi alla Prefettura, la De Girolamo riesce ad avvicinarsi al suo Presidente facendosi beffe del fitto cordone di Polizia: “E gli consegno una lettera: lì c’è tutto l’impegno politico del gruppo giovanile”.

E’ il momento sliding doors per la giovane attivista azzurra. Trascorrono 24 ore e sul suo cellulare arriva la telefonata. La prima. Ne seguiranno tante altre. E anche quando le vie della politica distanzieranno i due cammini, il filo non si spezzerà mai. Neanche dopo il 2018, anno in cui la politica beneventana – rientrata in Forza Italia – viene lasciata fuori dal Parlamento perché qualcuno, una notte a Napoli, cambia l’ordine del listino azzurro per le politiche. Da quelle elezioni non si incontreranno più. Ma ogni due-tre mesi il cellulare squillerà. Fino a lunedì scorso. Alla notizia della morte di Silvio Berlusconi si è fermato l’intero Paese. Figuriamoci lei, a cui il Cavaliere ha “cambiato la vita”. Naturale, allora, ritrovare il suo volto tra quelli inquadrati al Duomo nella diretta dei funerali di Rai Uno.

Mercoledì era a Milano per l’ultimo saluto a Berlusconi. Con lei molti volti noti del mondo della politica, dello spettacolo, dello sport. Ma anche tanta gente comune, in piazza: quali emozioni, quali ricordi l’hanno accompagnata al ritorno?

“Mi è passata davanti una vita, un mix indelebile di ricordi. Nel Duomo c’eravamo tutti, e quegli anni si sono materializzati in un secondo. Ad ognuna delle persone che vedi, degli sguardi che incroci, associ un ricordo. E’ inevitabile. Mi porto dietro anche la tristezza dell’addio terreno, fotografata in due momenti esatti: il feretro che, per due volte, varca la soglia del Duomo”.

Appena appresa la notizia, le sue prime parole sono state “mi ha cambiato la vita”: quali erano le aspettative di Nunzia De Girolamo prima che la politica irrompesse nella sua esistenza?

“Le mie parole, sincere, sono intrise di profonda verità e immutata gratitudine. Vede, questo secondo sentimento è qualcosa che resta indelebile. Basti pensare che i miei piani di vita erano completamente diversi: studentessa di Giurisprudenza, con il sogno da magistrato. Divento avvocato, ma anche ricercatrice all’Università. Ma si sa, la vita ha sempre più fantasia di noi. E forse è bella anche per questo”.

Lei è parte di quella generazione entrata in politica con la discesa in campo di Silvio Berlusconi. In Forza Italia, però, anche a Benevento, c’erano tanti ‘reduci’ della Prima Repubblica: percepiva delle resistenze? Tra l’altro parliamo di un mondo – quello politico sannita – che parlava quasi esclusivamente al maschile…

“Guardi, io vengo da una famiglia di berlusconiani, quindi quello che per me all’inizio è sembrato un approdo naturale, successivamente è stata una scelta ben ponderata. Nella normale evoluzione dei processi di rinnovamento che persistono in ogni partito, da sinistra a destra, vi possono essere quelle che lei definisce resistenze. Per certi aspetti è anche normale che sia così. Io ho cercato sempre di unire e mai di dividere, poi lo scontro nel binario della dialettica politica è il sale di ogni partito. Ed è giusto che ci sia: quando nelle forze  politiche, anche a livello territoriale, viene a mancare, allora c’è qualcosa che non va. Il confronto è crescita”.

Il giorno della scomparsa di Berlusconi, Ntr24 ha ricordato l’ ultima volta nel Sannio del Cavaliere, al Palatedeschi. Lei a curare l’organizzazione, tanti occhi addosso, molte aspettative, qualche polemica alla vigilia: che ricordi conserva?

“Con quella festa, mi creda, capii davvero che stavamo costruendo qualcosa di bello anche in provincia di Benevento. Ricordo la mia ansia, quella di tantissimi giovani che passarono intere giornate ad organizzare. E poi la felicità negli occhi del presidente Berlusconi, la gioia nel vedere tanta gente per lui. Un palazzetto così pieno e stracolmo, qualcosa che andò oltre le nostre aspettative. Allora eravamo un partito ben strutturato ed organizzato anche in provincia di Benevento. Non a caso, anche negli anni successivi e alle elezioni politiche del 2013 facemmo un risultato elettorale straordinario”.

Abbiamo ricordato il suo primo incontro con Berlusconi, le sblocchiamo un altro ricordo: 2 ottobre 2013, forse l’ultima immagine pubblica che la ritrae insieme al Presidente. Eravate alla Camera e c’era in ballo la fiducia al governo Letta, di cui lei faceva parte. Berlusconi – anche dopo un celebre conciliabolo con lei – decise di votare la fiducia. La rottura si consumò comunque pochi giorni dopo, con lei che aderì al Nuovo Centrodestra e non alla rinata Forza Italia. Quanto fu dura – anche dal punto di vista umano – rompere con Berlusconi? E si è mai pentita di quella scelta?

“Io non ho mai rotto, umanamente, con Berlusconi. Mai. Soprattutto durante quel periodo, ho avuto una forte connessione politica con lui. Più di quante si possa pensare. Ma questo l’ho sempre detto e non è certamente un segreto. Non a caso dopo 18 mesi sono, progressivamente, rientrata in Forza Italia”.

L’eredità politica di Berlusconi: Giorgia Meloni può aprire un ciclo del centrodestra come il suo?

“Credo che anche i recentissimi risultati delle elezioni amministrative abbiano determinato un prevalere del centrodestra a trazione Giorgia Meloni. È un dato di fatto. Le leadership si conquistano sul campo, gradualmente o in ogni caso con il consenso popolare. E’ quello che determina l’inizio o la fine dei grandi cicli politici”.

Intanto il suo con la Meloni ha fornito tanto materiale ai retroscenisti che immaginano un suo ritorno alla politica. Ritorno che appare sempre più lontano considerato che le cose con la Tv stanno andando bene, il 3 luglio inizia anche “Estate in diretta”, suo nuovo programma: la politica è ormai il passato?

“A questo punto dico sempre che la politica è una passione dalla quale non ci si dimette mai. E lo dico anche a lei, perché è la verità. Conosco la Meloni da almeno quindici anni. Ma il mio presente è la tv, come ha sottolineato. Dal 3 Luglio e per tutti i pomeriggi, su Rai1, inizieremo a raccontare l’estate degli italiani”.