POLITICA
Gestore unico servizi idrici nel Sannio, Corona: pronti i ricorsi contro la delibera del Consiglio
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“E’ stata pubblicata ieri, 28 ottobre, sul sito dell’Ente Idrico Campano la delibera con la quale il 25 ottobre il Consiglio di Distretto Sannita ha deciso che il gestore unico di tutti i servizi idrici del Sannio deve essere una società costituita in maggioranza da tutti i comuni della provincia, con quote proporzionali alla popolazione, ma anche da un privato con un massimo del 49% delle quote che lo potrebbe rendere socio di maggioranza relativa.
Solo nel Sannio – scrive Gabriele Corona di ‘Altra Benevento è possibile’ – si concede ai privati di partecipare alla gestione dell’acqua, bene indispensabile per la vita, con quote così alte. Nel distretto Vesuviano, Acea ha il 36% e gli altri 5 distretti della Campania hanno stabilito che la gestione deve essere totalmente pubblica.
La delibera del consiglio di distretto sannita è stata assunta a porte chiuse nonostante la legge n. 15 della Regione Campania all’art. 14, comma 4, preveda espressamente che “Tutte le sedute dei Consigli di distretto sono pubbliche …”.
La norma è richiamata e ribadita anche nel regolamento dell’EIC – prosegue Corona – ma il coordinatore del distretto, Pompilio Forgione, ha impedito ai cittadini e ai giornalisti di assistere alla seduta del Consiglio e non ha modificato il suo illegittimo comportamento neppure dinanzi alle proteste dei numerosi partecipanti alla manifestazione contro la mercificazione dell’acqua.
La assurda e gravissima decisione di Forgione è stata condivisa dai 28 componenti del Consiglio di distretto presenti, anche dal rappresentante di Civico22 che invece, coerentemente con i principi di quel movimento, avrebbe dovuto abbandonare la seduta.
Barricati nella “sala del reduce” il consiglio di distretto ha votato (23 favorevoli e 5 astenuti) la Delibera n. 1 che contiene evidenti motivi di illegittimità.
Innanzitutto manca la apposita relazione prevista dal D.L. 179/2012 che “dia conto delle ragioni e della sussistenza dei requisiti previsti dall’ordinamento europeo per la forma di affidamento prescelta e che definisce i contenuti specifici degli obblighi di servizio pubblico e servizio universale, indicando le compensazioni economiche se previste.”
La delibera avrebbe dovuto descrivere le condizioni di fatto ed illustrare i dati quantitativi e qualitativi di massima del servizio da assegnare e sulla base di un business plan, dare conto degli obiettivi da conseguire e indicare le condizioni legittimanti la forma di affidamento scelta alla luce dei principi comunitari.
Contrariamente a quanto previsto da questa norma, il Consiglio di distretto sannita – evidenzia Corona – non ha affatto chiarito con il deliberato o con il rinvio ad apposita relazione, quali sono i compiti del gestore unico del Sannio in riferimento al Piano d’Ambito, che neppure è stato esaminato, e per quali motivi specifici sia necessaria la partecipazione di un privato con una consistente quota societaria.
Pertanto, il movimento politico “Altra Benevento è possibile” ha preparato le bozze di appositi ricorsi che la prossima settimana saranno proposti, per la possibile adesione, a tutti i rappresentanti delle associazioni, i sindacati, le forze politiche e i sindaci che martedì scorso, 25 ottobre, hanno partecipato alla manifestazione di protesta contro la privatizzazione del servizio idrico”.