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“Eroi, ma precari”, 15 impiegati del ‘San Pio’ scrivono a Mastella: “Meritiamo stabilità”

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“Vogliamo condividere il nostro disagio attuale che rischia di riflettersi sul benessere dell’intera comunità. Facciamo parte di quella schiera di persone che lei stesso e un folto gruppo di politici e giornalisti amate definire “eroi”. Abbiamo combattuto e stiamo combattendo una guerra, con passione e coraggio, contro un nemico non ancora sconfitto”. Così in una lettera inviata al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, 15 precari impiegati dall’azienda San Pio per l’emergenza COVID-19 che il prossimo 31 dicembre saranno tagliati dall’organico.

“Ogni giorno – spiegano – accantoniamo ansie e paure, trascurando le nostre famiglie ed immergendoci intensamente nella realtà ospedaliera con lo scopo di alleviare le sofferenze di chi vi entra, non per inaugurare ascensori o reparti, ma per avere la speranza di vedere un altro giorno. Sono mesi che nel nostro nosocomio vengono sfoltiti i ranghi, lasciando a casa persone come noi che hanno dato tutto senza chieder nulla e che nulla hanno ricevuto. Persone che hanno rischiato la loro vita e quella dei propri cari, consapevoli che il loro contratto sarebbe giunto a termine.

Nonostante – sottolineano – ciò abbiamo continuato a lottare più di ogni altro, al fianco dei tanti ‘colleghi’ che venivano meno al proprio dovere, avendo una posizione lavorativa stabile. Siamo stati buttati nella mischia con pochi mezzi e senza avere alcuna certezza sul futuro, continuando a sopperire all’assenza di coloro che, seppur necessari, non si sono visti rinnovare il contratto. Siamo pedine mosse senza alcun criterio, pronte ad essere sacrificate per salvaguardare il budget o chissà quale altro interesse. Si sta tagliando personale preparato e formato sul campo, disposto a contrastare una guerra non ancora giunta al termine.

Noi – scrivono ancora – festeggeremo l’arrivo del 2022  con la consapevolezza ed il rammarico di non poter continuare a dar battaglia. Siamo intenzionati a rivendicare i nostri diritti, consapevoli di essere altamente qualificati e disposti a combattere altrove, anche lasciando il nostro territorio. Ci spetta di diritto un’opportunità lavorativa definitiva, dando continuità al servizio prestato durante l’emergenza Covid, in quanto crediamo fortemente nel nostro lavoro e nelle nostre competenze.

Siamo certi – concludono – che i suoi ed i nostri interessi coincidano poiché lei, Garante della Sanità pubblica, ha lo scopo e l’obbligo morale di assicurare e salvaguardare la salute dei propri concittadini e quella di noi lavoratori”.

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