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Castelvenere, Di Santo annuncia: ‘Mi candido a sindaco alle prossime amministrative’
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“Spinto da una nutrita schiera di amici sciolgo la riserva e mi candido a Sindaco di Castelvenere alle prossime amministrative”. Ad annunciarlo è Alessandro Di Santo, 63 anni, medico di medicina generale con più specializzazioni, al termine di una serie di incontri volti alla costituzione di una lista civica da lui capeggiata.
Ricordando come Castelvenere, già nel 2013, quando ricopriva la carica di primo cittadino, si aggiudicò il primo posto per l’approccio innovativo alla pianificazione urbanistica, lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione del paesaggio viticolo e rurale, per “il Miglior Piano Regolatore delle Città del Vino 2013”, concorso promosso dalle Città del Vino, strumento rivelatosi necessario ed utile per la realizzazione del progetto “Sannio Falanghina”, Di Santo non nasconde il suo entusiasmo per la nuova mission.
“I prossimi cinque anni – dice Di Santo – saranno determinanti per il concreto sviluppo del paese. Ma ciò sarà possibile soltanto con la capacità di sapersi relazionare con la Regione Campania, utilizzando i vari finanziamenti dell’Unione Europea, e i fondi del Recovery Plan che verranno distribuiti alle amministrazioni comunali”.
“Sono convinto – continua Di Santo – che la squadra che si sta componendo, forte di tante professionalità variegate che hanno deciso di mettersi a servizio della comunità, tutelando gli interessi di tutti, soprattutto dei giovani, affiancata da un gruppo di persone impegnate da sempre nella crescita del paese, saprà ben amministrare riportando Castelvenere a quel ruolo di centralità che aveva saputo conquistarsi in Valle Telesina e che è andato perso nell’ultimo quinquennio”.
“Basta ricordare – conclude Di Santo – che da un anno, in seguito allo sfaldamento della vecchia maggioranza guidata dal sindaco Scetta, il comune è stato commissariato per la prima volta nella storia politica di Castelvenere a dimostrazione che non basta vincere nelle urne ma occorre anche saper governare per il bene di tutti, e non di pochi”.