Ruggiero a Di Maria: ‘Stalking istituzionale? Si chiama opposizione e durerà fino alle elezioni’

“Resto allibito leggendo le dichiarazioni del Presidente della Provincia Antonio Di Maria, che forse nella sua esperienza politica non si è mai confrontato con l’azione di una reale opposizione.

Non si può trovare altra spiegazione – scrive il consigliere provinciale del Pd, Giuseppe Antonio Ruggiero – per comprendere il sarcasmo celato dietro alle sue ultime affermazioni.

Perché, per Di Maria, sarebbe uno stalking cercare di comprendere se un consigliere comunale attualmente in carica presso il Comune di Benevento, tale Antonio Capuano, sia incompatibile in base alla legge Severino per la carica di consigliere di amministrazione di una società provinciale quale l’ASEA, oppure se tale incompatibilità possa estendersi anche ad Oberdan Picucci, che nonostante sia stato fino a pochi mesi fa assessore al Comune capoluogo, pare sia diventato Presidente del CST della Provincia di Benevento.

Dico pare perché agli atti pubblicati sull’albo della Provincia non si riesce a trovare alcuna nomina effettuata da Di Maria, nonostante i giornali abbiano titolato il contrario. Ma naturalmente questo sarà il tema di una prossima interrogazione.

Il Presidente della Provincia di Benevento – prosegue la nota – parla di stalking quando chiediamo i verbali di tutte le procedure di affido effettuate nel 2020, circa 240, consegnandocene, dopo quasi due mesi, solo 35 praticamente meno di un verbale al giorno.

Ma abbiamo la pazienza di saper aspettare, nonostante 240 verbali  divisi fra una decina di posizioni organizzative rappresentino una ventina di fotocopie per ciascuno.

E se parliamo di opere pubbliche – continua Ruggiero – non può non saltare agli occhi che il presidente Di Maria sta asfaltando tutta la rete stradale limitrofa al proprio Comune, Santa Croce del Sannio appunto, avendo impegnato i relativi fondi su tre interventi per la somma complessiva di 620.000 euro (delibera 269/2020, 270/2020 e determina 2.489/2020), tutti accorpati successivamente in un solo accordo quadro, a dimostrazione della schizofrenica attività programmatoria della Provincia di Benevento che prima divide gli interventi per poi riaccorparli, forse il modo migliore per poter accontentare un pò di tecnici.

Chiaramente è lecito che il Presidente pensi alla viabilità del proprio territorio, specie alla vigilia delle elezioni comunali del 2022, ma è anche vero che lui è  il Presidente della Provincia di Benevento dimostrando spesso di non porre la stessa attenzione per altri territori.

Non credo che si possa parlare di stalking se un consigliere provinciale vuole conoscere i motivi per cui vengono persi i fondi di un’intera annualità per il finanziamento delle progettualità contro il dissesto idrogeologico banditi dal Ministero degli Interni, peraltro utilmente posizionati in graduatoria, oppure i fondi per la ristrutturazione e la messa in sicurezza dell’Istituto Lucarelli (ricordo due milioni e mezzo di euro)

Ma andiamo per ordine. Nell’intervento del Presidente della Provincia si fa continuamente riferimento ai disastri economici lasciati dalle amministrazioni precedenti, ed in particolare da quella che mi ha visto consigliere insieme con il Presidente Ricci.

Di Maria farebbe bene anche a mettere in evidenza che quell’amministrazione ha lasciato nel cassetto della Rocca circa 240 milioni di euro in interventi sulla rete stradale e su gli edifici scolastici.

Sarebbe cosa seria ribadirlo qualche volta, evidenziando inoltre la presenza di un bilancio dell’ente consegnato in totale equilibrio al punto da avergli permesso la possibilità di bandire ben 16 concorsi.

Il Presidente Ricci inoltre decise, giustamente, di delegare i Comuni del Sannio per accelerare l’opera di ricostruzione della viabilità provinciale così duramente colpita dagli eventi calamitosi dell’ottobre 2015.

Lo stesso Comune di Santa Croce del Sannio fu beneficiario di questa operazione. Purtroppo tutti conoscono l’esito di quei lavori che hanno generato una strada che dopo appena pochi mesi dalla realizzazione ha manifestato ovunque evidenti lesioni.

Tale è la mole di finanziamenti che gli sono stati lasciati – aggiunge nella lunga nota – che l’unica cosa che il Presidente Di Maria è stato capace di fare è accendere quattro mutui, per un totale di 10 milioni di euro, senza una discussione consiliare adeguata, a mio avviso con la complicità di gran parte del consiglio che in questa ultima fase ormai approva qualsiasi cosa che gli venga sottoposta dalla struttura.

In tre anni il presidente Di Maria non ha riconosciuto un solo debito fuori bilancio la cui genesi possa ricondursi ad un atto o a una scelta messa in campo dall’Amministrazione Ricci e in questo siamo pronti a sfidarlo in consiglio provinciale.

In merito alla manutenzione dei fiumi vorrei solo ricordare al Presidente Di Maria l’istituzione del Contratto di Fiume tanto sbandierata il 20 marzo 2020, un anno fa, senza aver fatto praticamente nulla fino ad oggi se non una serie di fotografie che lo hanno immortalato su alcuni ponti della viabilità provinciale.

In merito ai debiti di Art Sannio, se avesse un minimo di onestà intellettuale dovrebbe dire che alla data di insediamento del Presidente Ricci, gli atti già erano in tribunale e comunque gran parte di quel personale oggi è stato inserito negli organici di Sannio Europa, considerato che la cultura non era più fra le funzioni fondamentali assegnate alla provincia dopo la riforma Delrio.

Invece vorrei far notare al Presidente Di Maria, come tanti invece oggi notano, le assunzioni di due addetti stampa, per circa 20.000 euro, che dovrebbero curare una rete museale, attualmente chiusa, o curarne la pagina social, che a vedere il lavoro fatto costa circa 400 euro a post. Invece sono alla Rocca a curare le dichiarazioni del Presidente e del suo staff, materializzandosi ad ogni incontro del Sindaco di Benevento ma purtroppo pagati con i fondi della collettività.

Sui rifiuti stendiamo un velo pietoso se pensiamo, ad esempio, che la Provincia non effettua alcuna azione di recupero nei confronti del Comune di Benevento, che per ben cinque anni ha fatto ricorso alle tariffe della Rocca, naturalmente perdendo sistematicamente, ma generando un danno gravissimo all’azienda Samte, situazione che costrinse il Presidente Ricci a chiedere in data 29 aprile 2016 il concordato in continuità, accettato due anni dopo, per non far fallire la società che era rimasta senza liquidità proprio per il mancato versamento di quanto dovuto da molti Comuni, in parte maggiore dal Comune Capoluogo.

In merito ai debiti dell’ASEA la genesi di questi – conclude Ruggiero – è antecedente alla Presidenza Ricci ed è dovuta a contenziosi per il riconoscimento di rapporti di lavoro dipendente. In definitiva il Presidente Di Maria resti sereno e si abitui ad un opposizione che lo accompagnerà fino alla porta quando arriverà il momento di fare i bagagli”.