CRONACA
Via Avellino, ritrovato nibbio reale in un giardino: non riesce a volare, salvato dalla Lipu
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un esemplare di nibbio reale (Milvus milvus), un maestoso ed elegante uccello rapace raro nel Sannio Beneventano, è stato ritrovato nella città di Benevento non lontano dall’Ospedale “S. Pio”, in un giardino di via Avellino.
Il rapace è stato rinvenuto in chiara difficoltà, debilitato e infreddolito, da un cittadino, Antonio Carasia, il quale lo ha raccolto e ha prontamente contattato la Sezione LIPU di Benevento.
In breve tempo, quindi, due attivisti della LIPU, Carmen Pica e Daniele Laudanna, sono giunti sul posto e hanno preso in consegna l’animale per trasferirlo al Presidio Assistenza Veterinaria (PAV), struttura dell’ASL ubicata a S. Giorgio del Sannio e diretta dal dott. Antonio Facchiano, dove le veterinarie in servizio hanno prestato le prime cure all’animale. In seguito il nibbio reale verrà trasferito al Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) dell’ASL Napoli 1 – Centro per tutte le indagini e le cure necessarie nella speranza che possa essere presto rimesso in libertà.
Su tale rinvenimento interviene il delegato LIPU della Sezione di Benevento, Marcello Stefanucci: “Il nibbio reale ritrovato in ambito urbano rappresenta un’eccezionalità per un uccello rapace che abitualmente in provincia di Benevento frequenta le aree aperte del Fortore, le alture che delimitano la valle del Miscano e i monti del Matese. Nei dintorni della città di Benevento non è presente, ma questo esemplare è stato probabilmente costretto dalla nevicata dei giorni scorsi a cercare cibo in aree non coperte dalla neve, per questo si sarà avvicinato alla città, ma la denutrizione e il freddo lo hanno debilitato. Comunque sulle cause del cattivo stato di salute in cui versava il rapace al momento del rinvenimento ne sapremo di più nei prossimi giorni in seguito agli esami che effettueranno i veterinari del CRAS.”
Il nibbio reale è un uccello che appartiene alla stessa famiglia (Accipitridi) dell’aquila reale, ha un’apertura alare che può arrivare a 170 cm, quindi più grande della poiana (Buteo buteo), altro uccello rapace più facile da avvistare nei dintorni di Benevento e in tutto il Sannio Beneventano, che ad ali aperte può raggiungere i 140 cm. In volo si può riconoscere facilmente per la coda forcuta (la poiana ha invece la coda a ventaglio) e per le macchie chiare al disotto delle ali. In Italia è stimata una popolazione di circa 1000 esemplari concentrati soprattutto sull’Appennino centro-meridionale, oltre che in Sicilia e in Sardegna, con diversi altri individui che vengono a svernare dai paesi del Centro e Nord Europa.
Quello del nibbio reale non è però l’unico aiuto dato in questo periodo alla fauna selvatica dalla LIPU beneventana, infatti negli ultimi 35 giorni vi sono stati altri due interventi per soccorrere altrettanti uccelli rapaci.
Prima vi è stato, a metà dicembre, il soccorso ad un gheppio (Falco tinnunculus), ritrovato da Angela Masone nelle campagne di contrada Bosco S. Andrea nel comune di Pietrelcina e consegnato al delegato della Sezione LIPU di Benevento. Tale uccello rapace, abbastanza comune nelle nostre zone, è stato trasferito dalla LIPU al PAV a S. Giorgio del Sannio, quindi l’ASL ha provveduto a farlo arrivare al CRAS a Napoli, dove sono state riscontrate ferite da arma da fuoco – nonostante tutti i rapaci siano specie particolarmente protette dalla Legge n.157/1992 – che hanno determinato in seguito la morte dell’animale.
Il 31 dicembre, invece, la LIPU è stata contattata da un abitante di contrada Pantano, Simone Salerno, che aveva ritrovato uno sparviere (Accipiter nisus) in difficoltà, senza apparenti ferite, ma probabilmente vittima di un impatto contro un edificio o un filo delle linee dell’alta tensione abbondanti nella zona in cui è stato rinvenuto l’uccello. Anche se si trattava della sera dell’ultimo giorno dell’anno, una volontaria della Sezione di Benevento della LIPU, Chiara Maria Vesce, si è immediatamente messa in moto per trasferire al più presto possibile l’animale al PAV a S. Giorgio del Sannio. Tale intervento ha un valore aggiunto poiché si è soccorso un esemplare di una specie pregiata che abita l’Oasi di protezione della fauna “Zone Umide Beneventane” – istituita dalla Provincia e gestita dalla LIPU – di cui fa parte anche l’area di Pantano. Lo sparviere è, infatti, un uccello rapace dalle ali corte e arrotondate, molto agile, che vive nei boschi vicino a zone aperte, e l’Oasi LIPU ha nella vegetazione arborea ripariale e nei boschi igrofili i luoghi dove questo uccello può nidificare e procacciarsi il cibo.