Qualità della vita, il Sannio scala 16 posizioni. Bene la sicurezza, ma resta il nodo economia

Il Sannio si piazza al 79esimo posto, su 107 province, nell’edizione 2020 della ricerca sulla “Qualità della vita” de ‘Il Sole 24 Ore’. L’indagine premia la provincia di Benevento che fa un balzo in graduatoria di ben 16 posizioni rispetto allo scorso anno quando era 95esima.

Un dato positivo, ma che come al solito è il frutto di luci ed ombre di un territorio che resta vivibile per alcuni paramenti ambientali e di sicurezza, ma sconta il peso della crisi economica e del lavoro. Rispetto allo scorso anno, il Sannio balza in cima alla classifica regionali mettendosi alle spalle gli altri 4 capoluoghi di provincia.

Questo il dettaglio delle sei le macro-aree prese in considerazione del quotidiano economico: Ricchezza e consumi (100esima posizione); Ambiente e servizi (82°); Giustizia e sicurezza (20°); Affari e lavoro (48°); Demografia e società (53°); Cultura e tempo libero (68°).

Ricchezza e consumi – Resta la categoria peggiore per il nostro territorio ed è invariata rispetto allo scorso anno. Entrando nel dettaglio, emerge – come per lo scorso anno – che siamo tra gli ultimi in Italia per l’importo medio delle pensioni di anzianità che si fermano a poco più di 800 euro al mese. Siamo tra gli ultimi anche come reddito medio per contribuente: la 92esima posizione significa che guadagniamo mediamente quasi 14mila euro l’anno. Il dato significativo è che lo scorso anno eravamo al 95esimo posto in classifica ma con un reddito che sfiorava i 15mila euro. I sostanza, ci sono molti territori che si sono impoveriti più del Sannio e che, probabilmente, tenderanno a recuperare posizioni nei prossimi anni mentre il calo in termini di euro nel nostro territorio appare evidente e difficilmente recuperabile.

Ambiente e servizi – Come sempre è uno degli indicatore peggiori anche se risaliamo dalla 106esima posizione alla 82esima. La colpa, inutile ricordarlo, è del depuratore che non c’è e per questo siamo ultimi anche se l’Ecosistema urbano di Legambiente (uno dei paramenti ambientali principali) ci vede al 61esimo posto nazionale rispetto all’ultimo degli anni precedenti. Drammatico anche il paramento dei Neet, i giovani che non lavorano e non studiano è il 31.3%. Bene, infine, la spesa dei Fondi europei 2014-2020 per l’ambiente e la prevenzione dei rischi che ci vede sul settimo gradino nazionale.

Giustizia e sicurezza – Da sempre il nostro paramento migliore e lo è anche in questa edizione. Siamo terzi in Italia per il numero di incidenti stradali; noni per i furti in esercizi commerciali e decimi per furti in generale. Ancora noni per l’indice di criminalità e cioè il totale dei delitti denunciati. Le cose si complicano per quanto riguarda il riciclaggio e impiego di denaro con il 74esimo posto nazionale e per l’indice di litigiosità che ci vede all’82esimo posto. Sempre malissimo la quota cause pendenti ultratriennali e la durata media delle cause civili che ci vede rispettivamente all’85esimo e al 79esimo posto.

Affari e lavoro – Va sempre male per il tasso di occupazione: siamo al 92esimo posto con un percentuale del 43,4%. A salvare la macro-area sono il numero di imprese femminili che ci vede al primo posto nazionale; la cessazione delle imprese che ci posiziona all’ottavo gradino e l’imprenditorialità giovanile che ci vede al 15esimo. Dati importanti, certamente, ma che senza la creazione di posto di lavoro servono a poco in quadro generale desolante con molti che ancora sono costretti a lasciare il territorio in ceca di occupazioni stabili e ben retribuite. La scarsa attrattività del nostro Sannio si riflette anche sul dato della presenza delle imprese stranieri che ci vede al 99esimo posto. Va migliorato anche l’indice delle infrastrutture immateriali con la banda larga che copre solo lo 0.044346 di edifici.

Demografia e società – Siamo all’ultimo posto in Italia per il consumo di farmaci per asma e Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva). Un dato da non sottovalutare se messo in relazione con polveri sottili ed inquinamento che rappresentano da sempre un tema dibattuto in città. Siamo al 33esimo posto, invece, per tasso di natalità e questa è una buona notizia per un territorio che vede una costante diminuzione di residenti. Siamo al 57esimo posto, invece, per la presenza di medici di famiglia e al 39esimo per la presenza di pediatri. Occupiamo il 42esimo gradino, invece, per il tasso di mortalità. Tra i nuovi indici c’è anche quello dei casi covid che ci vede al 13esimo posto nazionale.

Cultura e tempo libero – Come già scritto in passato, senza il reddito non si può pensare di crescere con gli altri parametri ed in particolare con le spese per il tempo libero. Tuttavia, il Sannio nonostante performance economiche non brillantissime ha delle punte di qualità anche in questo settore. Bene la presenza di librerie e biblioteche anche se l’indice di lettura dei quotidiani ci piazza al 95esimo posto. Male, infine, la presenza di internet almeno 100 Mbit/s con una non lusinghiera 95esima posizione.

IL COMMENTO – “Anche la classifica de “Il Sole 24Ore” sulla qualità della vita – scrive ‘Noi Campani’, il movimento politico che fa capo a Clemente Mastella – certifica un trend positivo per Benevento: siamo i primi in Campania e secondi nel Sud solo alle città della Basilicata che però hanno beneficiato in questi ultimi anni di un grande facilitatore, vale a dire Matera Capitale della Cultura 2019. 

Solo qualche anno fa eravamo tra gli ultimi della classifica con un picco in negativo nel 2015 quando addirittura si arrivò a sfiorare la centesima posizione. Ora invece tutte le classifiche certificano un trend positivo dimostrando che Benevento è una città che cresce. Questo risultato può essere letto, inoltre, come una nuova grande risorsa per il nostro territorio che, in un momento in cui le priorità sono state ripensate con un’attenzione massima alla qualità della vita e all’ambiente in cui viviamo, si ritrova a intercettare i desideri degli italiani e non solo. E’ indubbio infatti che vi sia una fuga nei borghi e un ritorno al Sud che la nostra città e la sua provincia possono ora intercettare per attrarre ricchezza, turismo e nuovi investimenti.

A dare una mano consistente a ciò vi sono le azioni messi in campo dal Comune capoluogo che in cinque anni non solo è riuscito ad azzerare vecchie brutture e grandi deficit ma anche ad affrontare con slancio enormi emergenze. 

La città – conclude ‘Noi Campani’ – nel 2016 fu consegnata nelle mani del sindaco Clemente Mastella con un ente in completo dissesto. Eppure da lì, da quella condizione di grave depressione, si è riusciti a risalire la china. Lo svecchiamento della pubblica amministrazione, nuovi progetti con il Programma Integrato Città Sostenibile che sono stati realmente cuciti addosso alla città e alle sue esigenze e peculiarità, e tante altre azioni per aumentare la vivibilità ma anche la visibilità del nostro capoluogo”.