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Sindacati

Trasporti e infrastrutture nel Sannio, il punto della situazione con il segretario della Filt Cgil Anzalone

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Al tempo del covid il tema delle infrastrutture e dei trasporti ha assunto un ruolo ancora più cruciale. Non solo per quanto attiene la sicurezza dei viaggiatori e del personale di servizio, ma anche in un chiave economica più ampia. Territori ben collegati rappresentano, infatti, il primo e fondamentale passo per una crescita economica e per una nuova visione di sviluppo. Una questione ancora più importante se si ragione sulle aree interne come il Sannio. Per questo Ntr24 ha voluto fare il punto della situazione raccogliendo il parere del segretario provinciale della Filt Cgil, Giuseppe Anzalone.

Un modo per capire quale potrebbe essere la direzione nella quale si muove il trasporto pubblico in provincia di Benevento. “È da tempo che come FiltCgil Av/Bn – spiega Anzalone – rimarchiamo l’importanza delle infrastrutture viarie e ferroviarie, specialmente, quando queste ricadono in un territorio delle aree interne; perché non solo servono a garantire il diritto alla mobilità per il cittadino in modo dignitoso ma, divengono indispensabili per accorciare i tempi di attraversamento delle merci e contribuiscono in maniera sostanziale nel rendere competitivo ed attrattivo un territorio”.

Resta ancora aperta, però, una delle vicende più note quella legata alla ferrovia Benevento-napoli, valle Vaudina: “Sappiamo – ha sottolineato il sindacalista – che l’azienda Eav sta procedendo in modo meticoloso per quanto riguarda gli accertamenti, nel capire cosa abbia causato lo svio dei rotabili, perché nel caso si ripetesse un ulteriore guasto, l’agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria(ANSF), impiegherebbe quasi niente nel sequestrare e richiudere la tratta, quindi, dal danno anche la beffa, vista l’importanza che determina l’infrastruttura per i pendolari delle aree interne. Purtroppo, per diversi anni sono stati fatti solo proclami, venendo meno gli investimenti in termini di adeguamento ed efficientamento tecnologico della tratta, per questo si è arrivati a tanto, per troppo tempo solo le parti sociali si sono preoccupate delle sorti dei pendolari e delle lavoratrici e dei lavoratori. È mancata soprattutto, una sinergia tra sindacato, associazioni dei pendolari, istituzioni e politica, su questo punto però, stiamo cercando, innanzitutto, di mettere insieme le forze e devo dire che qualcosa di diverso si inizia ad intravedere, sia in termini di confronto che di collaborazione, è necessario mettere da parte l’egoismo di ognuno e remare tutti dalla stessa parte per il bene del territorio. Proprio questo ci fa restare fiduciosi, sul fatto che la linea a breve verrà riaperta, è normale, comunque, che come FiltCgil non abbasseremo la guardia e non ci faremo trovare impreparati in caso di ulteriori criticità.

Da un lato i vecchi problemi, ma dall’altro le aspettative verso l’alta capacità Napoli-Bari che rappresenterebbe una svolta importate per le aree interne della regione: “L’Alta Capacità, così come il raddoppio della telesina e il compimento della fortorina, rappresentano una grande opportunità non solo per il Sannio, ma per tutte le aree interne e non credo solo in termini di mobilità e vivibilità. Sicuramente è un’occasione da non perdere, perché è irripetibile. Prendo un tema a caso: il turismo, bisogna farsi trovare pronti e creare le condizioni anche con l’offerta dei servizi, se un turista arriva a Benevento e il giorno dopo vuole andare a Pietrelcina, Morcone, Montevergine, Sant’Agata, Telesedeve avere la possibilità di arrivarci. Un ragionamento da fare è quello dei servizi integrati ferro-gomma, comunque, molto dipenderà da noi, per questo ho detto che bisogna unire le forze, mantenendo alta l’attenzione sul territorio. Trovo molto interessante quello che i Vescovi delle aree interne stanno provando a sensibilizzare verso le istituzioni e le forze politiche.

In chiusura un passaggio anche sul futuro dell’officina di Trenitalia, per la quale si paventa una possibile chiusura. “La verità – conclude – è che siamo un impianto diesel e che a breve questi mezzi circoleranno in misura ridottissima; serve riconvertire l’impianto con investimenti mirati, in modo da poter accogliere all’interno il materiale a trazione elettrica. Non so se ci sia la volontà, di certo, noi continueremo a fare la nostra parte e a spiegare le nostre ragioni del perché la struttura non deve chiudere. Le nostre preoccupazioni sono giunte anche ai rappresentanti politici locali, regionali e nazionali; per onor del vero qualcuno già si è attivato. Bisogna tutelare il sito di manutenzione e pulizia evitando un’ulteriore perdita dei livelli occupazionali”.

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