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Referendum e taglio parlamentari, Viespoli: ‘Riforma spot. Si rischia l’oligarchia’
Viespoli ha poi fatto un passaggio sulla situazione politico-amministrativa di Benevento: "La città - ha detto - è priva di governo, eppur si muove. Si asseconda l'interesse speculativo"Ascolta la lettura dell'articolo
“Il sì al referendum per il taglio ai parlamentari cui i cittadini dovranno rispondere il 20 e il 21 settembre prossimi determina la razionalizzazione del bicameralismo perfetto con l’omogeinizazzione di Camera e Senato e dell’elettorato attivo e passivo.”
“Un puro paradosso, rispetto agli orientamenti anti-casta del Movimento Cinquestelle, che non risolve la questione dei costi della politica che si ridurranno solo con una vera riforma organica del sistema e la modifica della legge elettorale.”
E’ quanto sostiene l’ex senatore e presidente di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli che, con una conferenza stampa insieme ai rappresentanti di “Benevento Libera“, Luigi Bocchino e Alberto Mignone e il giornalista Luca Maio, ha voluto accendere i riflettori su una tematica importante “sulla quale – ha detto – sono mancati il dibattito e una vera riflessione.”
“L’esito positivo al referendum andrebbe, in sintesi secondo Viespoli che ha definito l’operazione “una riforma spot”, “a rafforzare l’oligarchia partitica, a suggellare il governo Conte, l’alleanza M5s-Pd e ad ammortizzare l’impatto del risultato delle Regionali che non favorirà il centrosinistra, a discapito della rappresentanza effettiva dei territori.”
“Per il Sannio e per le aree interne più marginale del Nord sarebbe un massacro”, secondo Maio che ha criticato la motivazione, addotta dai promotori del sì, del risparmio e del confronto con il numero dei parlamentari in altri paesi “che – ha precisato – hanno un sistema politico diverso rispetto a quello italiano.”
Il nodo cruciale, secondo Luigi Bocchino, che ha posto l’interrogativo se la democrazia sia o meno un costo, è la qualità della classe politica e dirigente che ha funzioni di governo e rappresentanza e non i numeri.
“Espressione di puro populismo con l’effetto di una deriva oligarchica”, ha definito tutta l’operazione referendaria e la campagna per il sì, Alberto Mignone che ha avanzato la necessità di una riforma vera che preveda “la soppressione di una due delle camere come strumento per lo snellimento dell’attività parlamentare e dunque per il risparmio dei costi politico-amministrativi che vi stanno dietro.”
Viespoli ha poi fatto un passaggio sulla situazione politico-amministrativa di Benevento: “La città – ha detto – è priva di governo, eppur si muove”, criticando le scelte operate sul parcheggio e sulla demolizione del palazzo Inps: “Manca a monte il governo del territorio e si asseconda l’intervento speculativo. Dov’è l’interesse pubblico?”.
E poi sulla questione dell’eventuale insediamento del biodigestore in zona Asi a Ponte Valentino: “E’ necessario riflettere sulla ricollocazione di quell’area piuttosto che continuare a fare insediamenti, incoerenti con le filiere già presenti.”
Le dichiarazioni nel servizio video