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SANNIO

Airola, sequestro scuola: la replica di Maltese (DP) e Laudando (M5s) al sindaco e alla maggioranza

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“Perché il sindaco e la sua maggioranza si scagliano contro di noi se il Comune è parte lesa nella vicenda? Dovrebbero stare dalla nostra parte. Invece ci rimproverano di avere segnalato le criticità che oggi hanno portato la Magistratura a chiedere la prevista certificazione per l’immobile sequestrato. Ci accusano di avere fatto ciò che avrebbero dovuto fare loro, per legge, 3 anni e mezzo fa in occasione dei lavori. Ci accusano di aver evidenziato (invano) il non rispetto delle norme. Nello stesso tempo avviano le operazioni di collaudo e chiedono il provvedimento in sanatoria dandoci di fatto ragione. Si spiegassero meglio, anche su come si è arrivati inevitabilmente alla situazione che oggi viviamo.”

Inizia così la nota del consigliere di minoranza del gruppo “Democrazia e Partecipazione”, Giuseppe Maltese, dopo le dichiarazioni del sindaco Napoletano fatte nel corso della conferenza stampa di sabato scorso sul sequestro dell’I.C.Padre Pio” di Airola.

“Tale certificazione – spiega Maltese – non è una semplice “cartuccella” come si vuol far credere. Essa è rilasciata dall’organo competente solo dopo che sia stato appurato che i lavori fatti sull’immobile non ne abbiano pregiudicato la sicurezza statica e non ne abbiano ulteriormente aggravato la vulnerabilità sismica (già accertata).

Non si informa correttamente la cittadinanza quando si generalizza sulla chiusura di tutti gli edifici pubblici. Abbiamo chiesto la verifica della scuola Padre Pio perché è lì che sono stati fatti importanti lavori senza che ne sia stato valutato il loro impatto strutturale. Perciò, come fa il sindaco a dire che la scuola è staticamente sicura, anticipando i risultati degli uffici tecnici competenti, non disponendo ancora di tale certificazione? Perché vuole per forza farci dire che la scuola non è sicura? Noi ne abbiamo chiesto la certificazione! Se la struttura risulterà idonea, avremo la certezza che la popolazione scolastica è in sicurezza; ma laddove tale sicurezza non dovesse essere certificata, avremo il convincimento di avere salvato vite umane. Tutto qui. Ma per avere questo non è bastato che lo chiedessimo a tempo debito e con le procedure politiche ed amministrative interne. Sono dovute intervenire altre istituzioni.

Noi chiedemmo di non fare i lavori in fretta e furia, con la campagna elettorale del 2016 alle soglie. Chiedemmo di non spendere € 1.300.000,00 prima delle previste verifiche strutturali per evitare sprechi, ma soprattutto, prima di aprire la struttura alla popolazione scolastica, chiedemmo le certificazioni che oggi chiede la magistratura.

Oggi, preso atto delle responsabilità al momento individuate dagli inquirenti e della richiesta di sanatoria per i lavori fatti, ci chiediamo dov’erano quelli che dovevano controllare? Oggi chiediamo al sindaco, alla maggioranza ed anche agli inquirenti di non limitare i controlli ai solai ma, per il bene dei bambini, delle maestre e del personale scolastico tutto, di estenderli all’intera struttura.

Invitiamo il sindaco e la sua maggioranza a non generare altro caos con la più malevola disinformazione e le illazioni gratuite, a lasciare da parte le sensazioni e le premonizioni che non interessano a nessuno e a non fomentare pregiudizi sbagliati nel mondo scolastico al quale servono solo soluzioni concrete e non altre pezze a colori.

Atteniamoci agli atti ed ai fatti politici ed amministrativi e cominciamo a ragionare diversamente. Pensiamo al futuro. I cittadini capirebbero e vi perdonerebbero, perché ad Airola siamo persone perbene e non amiamo chi governa con le bugie.”

Dal canto suo il consigliere pentastellato Bartolomeo Laudando, nell’affermare che “la sicurezza è un diritto e assicurarla è un dovere” e citando quanto riportato nella nota del procuratore Aldo Policastro, evidenzia che si tratta di “parole chiare che spiegano senza possibilità di equivoci le ragioni che hanno portato al sequestro. Laddove esiste anche il dubbio che le regole per la sicurezza non siano state rispettate è giusto intervenire, ed è per questo che non abbiamo mai avuto timore a denunciare inadempienze e zone d’ombra.”

“Il Movimento 5 Stelle di Airola – si legge in una nota – attraverso il suo portavoce al consiglio comunale, Bartolomeo Laudando, non è voluto intervenire nelle ore, si può dire nei minuti successivi il sequestro, per evitare di aumentare la confusione prodotta da un clamore generale comprensibile tra la popolazione.

Nella fase immediatamente successiva al sequestro, dal sindaco Michele Napoletano ci si sarebbe aspettati una responsabile presa d’atto della situazione, con scuse ufficiali agli scolari, alle loro famiglie, al corpo docente e non docente, al dirigente, per aver sottovalutato il pericolo eventuale cui la comunità scolastica è stata esposta inconsapevolmente.

Invece, in una maniera che ben conosciamo appartenere al sindaco Napoletano, lo abbiamo visto esibirsi in esercizi acrobatici che spostavano l’attenzione dal problema, in una sorta di ricerca di responsabili, tra vivi e morti, tutti lontani da lui.

Prima ha pensato bene di puntare il dito contro l’opposizione consiliare che ha denunciato il problema in forma ufficiale, prima di tutto a lui, e solo in seguito alle autorità competenti.”

“Ha fatto poi – continua la nota – riferimento a tecnici comunali richiamati a miglior vita, impossibilitati, per comprensibili e pratiche ragioni biologiche, a contraddirlo. Il tutto condito da un farfugliamento incomprensibile che difficilmente ci si aspetta dal primo cittadino di questa città, come di qualunque altra.

Dovrebbe ringraziare la sua buona stella di avere un’opposizione in cui siedono consiglieri ben consci del loro ruolo, e che hanno permesso di far luce su una vicenda che altrove non si è conclusa con un sequestro! Come la tragedia di San Giuliano di Puglia in Molise, dove rimasero vittime 27 bambini, tra cui la figlia del sindaco, e la loro maestra.

Sono seguite a quella tragedia sentenze della magistratura, e tra questa la condanna allo stesso sindaco, che aveva lui stesso perso la figlioletta! Laddove esistono dubbi sulla sicurezza è bene rimuoverli, dubbi segnalati al sindaco in diverse occasioni e mai presi in considerazione.

Il sequestro dell’edificio è un atto dovuto, come bene ha specificato il procuratore Policastro. Il sindaco si assumesse finalmente le sue responsabilità o prendesse atto della sua inadeguatezza, insieme alla sua giunta, a ricoprire il ruolo che occupa e traesse le logiche conseguenze. I bambini hanno il diritto di seguire lezioni in tutta sicurezza e gli operatori della scuola hanno diritto di lavorare senza nessun timore.

Al contempo i genitori devono poter mandare i figli in una scuola sicura senza la preoccupazione di una possibile tragedia da scongiurare con tutti i mezzi possibili a livello umano. Fare il giro del mondo per scansare le responsabilità, non risolve i problemi, come appena dimostrato da un sequestro che ha dell’unicità a livello, forse, provinciale. Vogliamo che Airola progredisca, e per farlo dobbiamo garantire ai suoi bambini di poter diventare adulti in tranquillità.”

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