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Cambiamenti climatici, il 24 maggio anche a Benevento lo sciopero di Fridays For Future

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“Siamo le attiviste e gli attivisti di Fridays For Future della città di Benevento che hanno deciso di denominarsi Fridays For Future Bn – Sannio per dare riconoscibilità ad un’area territoriale piuttosto che ad una sola città capoluogo, per dare visibilità ad un’area geografica che oggi è tra le principali a subire gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici e del dissesto idrogeologico. Abbiamo deciso di intraprendere un cammino che pone al centro del dibattito il tema del futuro delle prossime generazioni ma soprattutto il tema del futuro del nostro pianeta.

Una classifica del Sole 24 Ore – scrivono in una nota – inserisce la città di Benevento tra le città che vantano i peggiori indici di benessere climatico e tra le prime città a risentire degli effetti nefasti dei cambiamenti climatici che determinano un costante dissesto idro-geologico, una tra le cause maggiori dell’alluvione che colpì la nostra terra nel 2015.

Se fino a qualche anno fa infatti si pensava che i cambiamenti climatici fossero un argomento da trattare soltanto ed esclusivamente nei testi scientifici o scolastici, quasi come fossero materia di fantascienza oggi invece al comparire delle prime piogge si mostrano a cittadini inermi in tutta la loro drammaticità.

L’alluvione che un giorno autunnale di qualche anno fa si presentò all’alba a svegliare i sonno tranquilli di molti concittadini ci ha mostrato in tutta la sua irruenza e tragicità come i cambiamenti climatici e le loro conseguenze sulla vita sono una realtà con cui dobbiamo cominciare fare i conti.

Le mobilitazioni che in seguito all’esempio di Greta si stanno diffondendo in tutto il pianeta tracciando anche modalità e forme nuove di partecipazione dal basso, pongono al centro del dibattito il tema di un futuro negato alle nuove generazioni da parte di chi ha amministrato e governato fino a questo momento. Esse hanno avuto la capacità di costringere chi ci amministra ad aprire gli occhi evidenziando in primo luogo il nesso che sussiste tra gli effetti dei cambiamenti climatici e l’intervento dell’uomo sulla natura mirato allo sfruttamento e al depauperimento della stessa a fini speculativi.

I cambiamenti climatici determinati dal riscaldamento della superficie terrestre e dallo scioglimento progressivo della calotta glaciale vede a nostro avviso nel sistema capitalistico di sfruttamento delle risorse e nei governi che pedissequamente si piegano alle logiche del profitto, gli unici responsabili.

L’assalto del capitale all’ambiente, ai beni comuni, ai territori inteso come estensione dell’imperativo di produzione e dell’accumulazione di profitto agli spazi vitali e ad ogni aspetto della vita umana,ci mostra con tutte le conseguenze e devastazioni tragiche come tale modo di produzione sia totalmente incompatibile anzi un evidente limite alla sopravvivenza del genere umano.

Le politiche di privatizzazione e sfruttamento a fini speculativi dei territori – proseguono gli ambientalisti – ci indicano le priorità del capitalismo odierno che adatta la logica perversa della massimizzazione dei profitti e della riduzione dei costi anche al campo della natura e dei beni necessari al mantenimento della vita stessa.

Siamo fermamente convinti dunque che non sia possibile parlare di cambiamenti climatici senza porre il tema della messa in discussione dell’attuale modello di sviluppo che ci sta conducendo all’estinzione.

La forza di questo movimento deve tradursi nei singoli territori nella capacità di costruire reti di relazioni, spazi comuni di discussione ed azione a partire quindi dalla messa in discussione di tali modelli di sviluppo a partire dalle piccole comunità.

Abbiamo deciso di definirci Fridays For Future Bn- Sannio dopo una riflessione su quello che le aree interne stanno diventano nel nostro paese, luoghi in via di estinzione abbandonati dalle persone che decidono di immaginare la propria vita altrove, luoghi i cui boschi, le acqua, le montagne, il vento, la natura non sono più vissute come ricchezze che garantiscono la qualità della vita bensì fonti di cui appropriarsi per ottenere profitto incuranti delle ricadute in termini sia ambientali che sociali che tali attività determinano.

Le mobilitazioni di questo grande movimento quindi devono essere il volano e la forza per dare voce alle piccole comunità, l’entusiasmo e la forza del messaggio di Greta deve riuscire a sedimentarsi in pratiche quotidiane di condivisione ed azione e dare voce ai singoli territori che immaginano modelli di vita in armonia con la natura e l’ambiente circostante.

La forza di questo movimento è rappresentata di certo dalla fortissima connotazione giovanile, dal messaggio della nostra generazione che pone il tema del proprio futuro e di quello del pianeta dinanzi alle devastazioni. Restare però un movimento con una sola ed esclusiva connotazione giovanile rischia di ridurre tutto il nostro impegno a mero scontro generazionale e non ad uno scontro sui paradigmi e modelli di sviluppo attuali che riguardano evidentemente tutte le generazioni.
Non crediamo dunque che la dicotomia centrale dello scontro in atto sia i giovani contro i vecchi bensì chi vuole salvare il pianeta ed il proprio futuro a partire dalla messa del modello di sviluppo che ci hanno cucito addosso raccontandoci che fosse l’unico possibile.

Abbiamo deciso di redigere questo appello in preparazione del secondo sciopero per il futuro venerdì 24 maggio a Benevento alle ore 9 a Piazza Risorgimento invitando inoltre tutte le realtà territoriali a partecipare all’assemblea di preparazione che ci sarà giovedì 16 maggio alle ore 17.30 presso il L@p Asilo 31.

Costruiamo uno sciopero ampio e partecipato – concludono – e cominciamo a dare un esempio partecipando fisicamente alle manifestazioni non soltanto delegando qualcun’altro. A tal proposito facciamo appello ai Dirigenti Scolastici degli istituti superiori cittadini che pure hanno manifestato vicinanza al nostro movimento di far aderire ufficialmente i propri istituti alla manifestazione del 24 Maggio e cominciare a dare segnali concreti volti al cambiamento degli stili di vita dichiarando i propri istituti plastic free a partire dal prossimo anno didattico. Facciamo appello alle associazioni laiche e cattoliche, ai comitati, alle parrocchie, alle ong, alle cittadine e ai cittadini ad unirsi allo sciopero”.

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