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CRONACA

Sant’Agata de’ Goti, protesta all’ospedale. E i cittadini consegnano le tessere elettorali

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All’ospedale “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori” di Sant’Agata de’ Goti è il giorno della mobilitazione generale. Cittadini, sindaci, alcuni esponenti della politica locale e il vescovo Battaglia hanno risposto all’appello dei membri del Comitato “Curiamo la Vita” che, dalle prime luci dell’alba dello scorso 30 marzo, sono incatenati di fronte all’ospedale saticulano. Contestualmente, hanno dato il via ad uno sciopero della fame ad oltranza che ha portato anche ad un leggero malore della presidente Mena Di Stasi.

La richiesta di solidarietà ha raccolto l’adesione di molti primi cittadini delle Valli Caudina e Telesina che sono scesi in piazza per sostenere la protesta. “Vogliamo – dicono i manifestanti – un ospedale degno di essere definito tale, con un Pronto Soccorso nella rete del 118 e tutti quei reparti previsti per un presidio ospedaliero di base con Medicina, Chirurgia, Ortopedia, Cardiologia e Rianimazione”.

Una richiesta che sarà ribadita nella giornata di domani anche al prefetto di Benevento, Francesco Antonio Cappetta, che alle 10 avrà un incontro con i sindaci che consegneranno una lettera scritta dal Comitato nella quale sono presenti le criticità e le necessità della popolazione: chiedono alla Struttura Commissariale Regionale per la Sanità nella persona del Commissario Vincenzo De Luca ed al Ministero della Salute nelle persona del Ministro Giulia Grillo, una risposta chiara, univoca, definitiva e concreta in merito alla problematica, a tutti oramai nota, che riguarda la garanzia del diritto alla salute di un intero territorio.

L’azione degli amministratori civici deve proseguire nel sentiero istituzionale tutelando, come già avvenuto in passato, il diritto alla salute di una vasta comunità territoriale che chiede chiarezza e fatti.

Questo l’intento unitario sancito dai massimi rappresentanti dei comuni del comprensorio. Un comprensorio al centro del quale il P.O. Sant’Alfonso Maria de’ Liguori deve essere una certezza e non un’ incognita.

Al prefetto Cappetta chiederanno anche un urgente ed immediato incontro con le autorità preposte in materia di sanità, come già anticipato con una nota inviata al Prefetto stesso dal primo cittadino di Sant’Agata de’ Goti.

La protesta, però, non sarà solo dei primi cittadini ma anche del resto della popolazione. Di fronte all’ospedale, infatti, è stato allestito un banchetto dove molti residenti stanno consegnando spontaneamente le proprie tessere elettorali. Un gesto dal potente valore simbolico e che racconta l’avvilimento della popolazione che si sente completamente abbandonata e senza alcun tipo di tutela istituzionale.

Come detto, lo sciopero della fame proseguirà ad oltranza in attesa di novità. “Il diritto alla salute dei nostri figli non può essere messo in discussione da nessuna legge o motivazione economica”, hanno concluso dal Comitato. Parole che non temono contraddittorio e che domani arriveranno sul tavolo della Prefettura e poi forse anche su quello della Regione.

LE REAZIONI – “Il caso dell’Ospedale di Sant’Agata de’ Goti è l’ultima vergognosa presa in giro di De Luca sulla pelle dei cittadini. L’avevamo già smascherato quando, sostenendo di voler qualificare l’offerta per il Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ne stabilì l’annessione al Rummo di Benevento  per farne un polo oncologico, annunciando l’investimento in una radioterapia di ultima generazione nell’ambito del progetto di realizzazione della Medicina Nucleare. Annuncio smentito dallo stesso De Luca col piano ospedaliero del febbraio 2018, con il quale stabilì lo smantellamento del Pronto soccorso. Ci siamo battuti in Consiglio regionale con mozioni e interrogazioni e con i parlamentari beneventani abbiamo chiesto al ministro Grillo di impedire che un territorio strategico come quello venisse sprovvisto di un presidio fondamentale e del pronto soccorso. Il Ministero portando avanti le istanze dei cittadini, chiese a De Luca di prevedere il pronto soccorso. Sotto pressione, De Luca ha finto di fare marcia indietro ma, ancora una volta, ha preso in giro tutti e con l’ultimo piano ospedaliero ha sì previsto il Pronto soccorso a Sant’Agata, ma classificandolo come quelli di area disagiata, ovvero il livello più basso dell’emergenza”. Lo denuncia la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.

“Quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto diventare un attrezzato e tecnologico polo oncologico, è stato trasformato da De Luca in un ospedale fantasma, con appena 20 posti letto e una day surgery. Ed è paradossale che il direttore generale dell’azienda ospedaliera dichiari in questi giorni che la chiusura di 20 posti letto in ortopedia rientri nel piano di trasformazione dell’ospedale in polo oncologico, che nel frattempo De Luca ha cancellato con il nuovo piano ospedaliero. Il governatore che scarica la responsabilità di ogni sua decisione sul ministero sa bene che la programmazione sanitaria è materia esclusivamente regionale. Come è consapevole che metteremo fine a questo scempio tra un anno, quando lo manderemo finalmente a casa. Nell’attesa, non lasceremo soli i cittadini che in questi giorni protestano per vedersi garantito il sacrosanto diritto all’assistenza sanitaria. Saremo al loro fianco, come abbiamo sempre fatto, battendoci noi per primi per impedire lo smantellamento di un presidio che riteniamo importantissimo per questa gente”.

“Durante la protesta del Comitato “Curiamo la vita”, dinanzi all’ospedale “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori”, – racconta l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Benevento, Anna Orlando – sono rimasta scossa nel vedere, specialmente in una giornata di sole, donne in catene manifestare per un diritto, quello più importante, la salute, in un territorio piccolo ma pieno di grande capitale sociale umano.

Condivido l’attività parlamentare della senatrice Sandra Lonardo Mastella, che ha dimostrato la sua solidarietà attraverso le interrogazioni parlamentari al ministro Giulia Grillo , ma ad oggi non ha avuto ancora delle risposte. Ho visto la partecipazione attiva di molti sindaci e organizzazioni di terzo settore che hanno condiviso gli obiettivi del comitato.

Tra le proposte, in qualità di giovane amministratrice di una comunità, personalmente penso sia necessario ribadire: che il Sant’Alfonso ritorni sotto la gestione ASL e attraverso deroga centrale diventare DEA di primo livello, garantire il DEA di secondo livello al Rummo, eliminando il concetto di macro area AV-BN, utilizzare tutte le strutture presenti nella provincia (vedi Cerreto Sannita e San Bartolomeo in Galdo) organizzando almeno dei PPI con dei servizi indispensabili ed essenziali per la comunità.

Il mio augurio – conclude la Orlando – è che queste proposte possano essere realizzate nel più breve tempo possibile, e che la politica, in questo caso, torni ad essere l’arte al servizio del popolo affinché la collettività possa ancora beneficiare di una struttura e di un personale che ha tanta voglia di aiutare”.

“Aderiamo all’invito a partecipare alla manifestazione di oggi organizzata dal Comitato Civico “Curiamo la Vita”. Dichiara il presidente provinciale delle ACLI di Benevento, Danilo Parente. “Condividiamo e facciamo nostre le parole di S.E. Mons. Domenico Battaglia: occorre, rispetto a temi delicati come quello odierno, lavorare tutti insieme per trovare risposte e soluzioni concrete ai problemi che si pongono davanti. Invito le nostre associazioni ad essere presenti. Noi lo faremo con una nostra delegazione. L’auspicio è che si possa essere in tanti. Il diritto alla salute è un diritto di tutti e non si può restare a guardare”.

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