CRONACA
Donna ferita a Capodanno, svolta a Sant’Agata de’ Goti: in manette un carabiniere

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E’ arrivata ad una svolta l’indagine sulla terribile notte di Capodanno a Sant’Agata de’ Goti, che costò il gravissimo ferimento di una 36enne del posto. Un 46enne residente nel comune saticulano, appuntato dei carabinieri, è finito ai domiciliari nella giornata di oggi.
Il provvedimento, emesso dal Gip presso il Tribunale di Benevento su richiesta della Procura, è stato eseguito dai militari dell’Arma del Reparto Operativo del Comando Provinciale e della Compagnia di Montesarchio. Secondo quanto si apprende, l’uomo è gravemente indiziato di detenzione e porto illegale di materiale esplosivo, commessi nelle immediate vicinanze di parchi e giardini pubblici e con le aggravanti dei futili motivi, della minorata difesa nonché con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione. Tra le accuse anche quelle di lesioni colpose gravi ed accensione ed esplosioni pericolose.
Come si ricorderà, nella notte di San Silvestro una donna residente nel centro sannita, mentre era intenta a festeggiare con altre persone l’arrivo del nuovo anno all’interno di una tensostruttura di piazza Trieste, è stata colpita al torace e al polmone da una scheggia, proveniente dall’esterno della struttura, che le ha provocato gravi lesioni.
La ferita è stata immeditamente ricoverata presso l’UOC Rianimazione dell’ospedale Rummo con prognosi riservata, è stata sottoposta a intervento chirurgico d’urgenza ed è tuttora ricoverata per le lesioni subite.
Le immediate e scrupolose indagini effettuate dai carabinieri, di intresa con la Procura di Benevento, hanno consentito – tramite l’acquisizione e la visione delle immagini di videosorveglianza di un esercizio commerciale privato, l’escussione di persone informate sui fatti ed il sequestro degli indumenti utilizzati dall’indagato la notte tra il 31 dicembre 2018 ed il primo gennaio 2019 – di individuare l’autore dell’esplosione e del conseguente ferimento della donna.
Alle indagini ha partecipato il personale specializzato appartenente al Nucleo Artificieri Antisabotaggio R.O.N.INV. del Comando Provinciale di Napoli, il quale – a seguito di sopralluogo nell’area dell’avvenuta esplosione e di specifici rilievi in ordine alle caratteristiche dell’ordigno innescato – ha sequestrato vari frammenti in plastica appartenenti all’esplosivo azionato dall’indagato, li ha comparati con quello estratto nel corpo della donna ed ha accertato che l’ordigno in questione, innescato ad una distanza di circa 11 metri dal luogo in cui si trovava la persona ferita e a 8 metri e 40 dalla tensostruttura, era un ordigno esplosivo improvvisato, non convenzionale, micidiale e non classificato.
Tali caratteristiche hanno provocato una deflagrazione tale che le sue schegge in plastica hanno lacerato in tre punti il materiale che fungeva da copertura della tensostruttura, colpendo infine una persona e rischiando di ferirne altre, atteso che all’interno della struttura erano presenti decine di persone in festa.