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Lavoratori ex Consorzi, Mancini: “Tutto è fermo e non si sa perché”

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“Questa volta la Regione, vicepresidente e assessore all’Ambiente, Bonavitacola e il CUB, Consorzio Unico di Bacino Napoli-Caserta, hanno superato ogni limite dell’umana sopportazione. Inspiegabilmente si sono fermati a pochi metri di un traguardo molto importante per tanti lavoratori che, da ben otto anni, sono in attesa di un minimo di serenità economica, grazie ad una continuità di impiego come il progetto compostiere garantisce per diciotto mesi.”

E’ quanto dichiara Piero Mancini, ex dipendente Consorzio Bn3, in merito alla vicenda che vede i lavoratori in una situazione di stallo:

“Una sorta di maledizione aleggia  – dice Mancini – sulla più lunga vertenza lavorativa sviluppatasi nella nostra provincia. Sembrava che, pur con i farraginosi tempi burocratici che caratterizzano la Regione e il CUB, finalmente tutti i vari passaggi fossero stati positivamente adempiuti. Le visite mediche espletate, addirittura a metà maggio, e pure individuate le discariche bonificate su cui effettuare le piantumazioni, in attesa dell’arrivo, nei comuni aderenti al progetto, delle compostiere. Perfino il numero dei lavoratori da destinare sulle discariche è stato deciso. Mancava solo indicare un nome ad ogni numero!

Invece, niente! Tutto è fermo da settimane. Sulla discarica di Airola sono previsti 20 lavoratori, ad Apice 10, a Castelfranco in Miscano 10, a Castelpagano 5, a Castelpoto 10, a Cusano Mutri 15, a Fragneto Monforte 10, a Melizzano 5, a Pietrelcina 15, a Ponte 10, a San Giorgio del Sannio 5, a Sant’Agata de Goti 10 e, infine, 10 a Solopaca.

Bonavitacola in città, in presenza di giornalisti, aveva garantito a breve l’inizio del progetto. Ancora più esplicito il consigliere Mortaruolo che ad alcuni lavoratori aveva garantito l’interesse e l’intenzione della Regione di procedere all’imminente avvio.
Quale improvviso e insuperabile ostacolo sia sorto, non è dato sapere. Le voci e le ipotesi sono varie.”

“Resta il fatto concreto  – conclude Mancini – che ai lavoratori snervati nell’attesa non sia stata data alcuna motivazione di tale insopportabile ritardo. Addirittura si ipotizza il rinvio ai primi di settembre. Insomma sempre peggio, ancora piove sul bagnato!”

 

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