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Comune di Benevento

Depurazione, la rete delle professioni a Palazzo Mosti: si cercano soluzioni

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A Palazzo Mosti si torna a parlare di depuratore. Nella tarda mattinata, una delegazione della rete delle professioni – composta da Ance, i principali ordini professionali del ramo edile, dall’Unisannio e Consiglio Notarile – ha incontrato il sindaco Clemente Mastella e l’assessore all’Urbanistica Antonio Reale.

Al centro del tavolo tecnico l’ormai nota questione della depurazione delle acque del capoluogo sannita. Vicenda sfociata l’11 aprile scorso nel sequestro preventivo di diversi scarichi diretti urbani non depurati nei fiumi Isclero, Calore e Sabato della provincia di Benevento. Un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Benevento nell’ambito del procedimento penale relativo all’inquinamento ambientale. L’inchiesta, denominata “Flumina 2”, è stata condotta dal Gruppo Carabinieri Forestale del NIPAAF.

Secondo l’accusa, non sono state adottate dall’Autorità territorialmente competente in materia di scarichi, le misure necessarie atte ad impedire l’immissione, nei fiumi del Beneventano, di reflui inquinanti. Il decreto di sequestro preventivo, però, impone alle amministrazioni coinvolte, tra cui anche il Comune di Benevento, l’obbligo di esercitare il massimo rigore in materia di concessione di nuovi permessi e controllo. Per questo, l’ente di via Annunziata con una disposizione di servizio del dirigente del settore Maurizio Perlingieri, ha stabilito che “ai fini dell’ammissibilità alla istruttoria delle domande di concessione di nuovi permessi di costruire, abitabilità, autorizzazioni allo scarico di reflui, di autorizzazioni all’inizio o continuazione di qualsiasi attività commerciale, artigianale e industriale per tutti gli immobili non serviti dai 4 depuratori attualmente in funzione è necessario acquisire preventivamente il progetto autonomo di impianto di depurazione”.

Da questa decisione è scaturita la mobilitazione della rete delle professioni. “Il tavolo di oggi – ha spiegato il presidente Ance, Mario Ferraro – è servito a fare il punto della situazione con il Comune e cercare di capire come muoversi nel breve periodo”.

In sostanza, bisogna capire come muoversi in attesa della soluzione definitiva, rappresentata dalla realizzazione dell’impianto di depurazione. Una vicenda che secondo la rete delle professioni comporterebbe la totale paralisi delle attività di edilizia in genere con pesanti implicazioni tecniche ed anche economiche sugli imprenditori, ma anche sui cittadini.

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