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L’ultimo saluto della città al vescovo Sprovieri. Accrocca: “Sia esempio per tutti”
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Una cerimonia solenne nella cattedrale di Benevento ha salutato oggi pomeriggio l’arcivescovo emerito monsignor Serafino Sprovieri, morto a 88 anni il 3 gennaio scorso, e consacrato pastore della chiesa beneventana dal santo padre Giovanni Paolo II nel 1992.
Per 14 anni, fino al 2006, ha guidato la comunità cristiana di Benevento, che oggi gli ha tributato l’ultimo saluto con il rito funebre presieduto dall’arcivescovo metropolita monsignor Felice Accrocca, dopo quello celebrato a Cosenza nella giornata di ieri.
“Uomo pacifico e pacificato che ha seguito la parola di Dio fino alla fine, facendo continua esperienza d’eternità e chiedendo perdono sempre”: lo ha ricordato così nell’omelia l’arcivescovo Accrocca, prendendo spunto dalla pagina liturgica delle Beatitudini e rendendo pubblici alcuni passi del suo testamento spirituale, documento che ha definito “un inno di grazia continua al Signore e dal quale emerge l’impronta di un uomo onesto e benedicente.”
Nel rievocare la sua cultura, la sua devozione a Maria e la sua immensa pietà, Accrocca ha, infine, auspicato che l’arcivescovo emerito Sprovieri “possa essere esempio per tutti di onestà e produrre così frutti di santità, di vocazione, di impegno e di pietà per la chiesa beneventana.”
A conclusione della messa il feretro di Sprovieri è stato trasferito nella cripta della cattedrale di Benevento.