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Comune di Benevento

Convenzione stadio, De Nigris traccia la strada per accordi tra Comune e club

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“Non è una novità, come qualcuno strumentalmente vuole far credere, ma il dibattito sugli stadi in Italia ha spesso determinato prese di posizioni tra i vertici comunali e societari. La problematica, non di rado, ha interessato la magistratura contabile per i profili di responsabilità sorti nell’ambito dell’attività amministrativa dell’Ente locale. Anche nel nostro caso la complessità della materia impone cautela e l’individuazione di alcuni punti fermi per garantire e tutelare le parti in “campo”. Così in una nota il capogruppo di Noi Sanniti al Comune di Benevento, Luigi De Nigris.

“Immagino, a tal fine, la costituzione di due  gruppi di lavoro intersettoriali. Il primo, avrebbe il compito di ricostruire, con i provvedimenti adottati e la relativa corrispondenza, il rapporto intercorso tra il Comune ed il  Benevento Calcio dalla stipula della convenzione (2007) ad oggi. Il secondo, tenuto conto dei risultati conseguiti dalla società sportiva, potrebbe invece lavorare sull’individuazione di soluzioni innovative rispetto alla precedente convenzione, che, a mio avviso, reputo non rispecchi più le necessità di un tempo.

Una volta acquisite e valutate le nuove esigenze, sicuramente ben diverse rispetto al 2007, anno in cui militava la squadra militava in serie C2, – prosegue De Nigris – occorrerà procedere all’individuazione di soluzioni più adatte all’attività di un club ormai stabilmente inserito nel settore professionistico di alto livello. Soluzioni che, se da una parte possono assicurare sostegno economico tramite le diverse opportunità offerte dal business sportivo professionistico, dall’altra devono evitare difficoltà all’ente comunale dal punto di vista economico ed amministrativo.

Quali potrebbero essere le possibili opzioni per risolvere l’annosa questione?  La prima, definiti i dettagli, è senza dubbio la stipula di una convenzione sulla base di quella precedente. La seconda potrebbe invece prevedere una convenzione basata su interventi di carattere ordinario e straordinario a carico della società, in cambio di un tempo più lungo per ammortizzare gli interventi economici concordati secondo un business plan. La terza opzione, quella che a mio avviso andrebbe perseguita, è  decisamente più impegnativa ma non per questo irrealizzabile.

Essa prevede la rimodulazione della concessione su basi che potrebbero consolidare la presenza della squadra cittadina nell’elite del calcio. Prendendo infatti spunto da ciò che sta accadendo in questi anni in altre parti d’Italia, come ad esempio Bergamo, Udine, Sassuolo o Torino, uniche squadre in Italia che hanno uno stadio di “proprietà”, si potrebbe verificare quale dei suddetti modelli risponde meglio agli interessi pubblici e privati.

Lo stadio di Bergamo è stato aggiudicato all’Atalanta ed è il primo ad essere passato direttamente dalle mani di un Comune a quelle di una società calcistica. L’Udinese Calcio da un punto di vista formale non è proprietaria dell’impianto in cui gioca, ma con il Comune si è scelto una formula che si basa sul diritto di superficie per 99 anni.  Ancora diverso, rispetto ai precedenti, il Mapei Stadium di Sassuolo. Proprietario dello stadio non è il club, ma la Mapei S.p.a., il cui amministratore è però anche proprietario dell’U.S. Sassuolo, sponsor commerciale della squadra. La proprietà del Mapei Stadium è quindi direttamente collegata all’U.S. Sassuolo Calcio. Finché durerà la sponsorizzazione e vi sarà coincidenza, non giuridica ma di fatto, la proprietà dello stadio coinciderà con quella del club.

Da non sottovalutare, infine, le recentissime ed inedite opportunità offerte dalla legge n. 96 del 21 giugno 2017, che prevede, tra l’altro: previo studi di fattibilità, interventi edilizi sugli impianti sportivi esistenti; il riconoscimento di una “esclusiva” per altre attività svolte nei pressi dell’impianto sportivo in favore della società sportiva utilizzatrice dell’impianto; la disciplina degli spazi interni destinati anch’essi ad altre attività. Con questa legge il Governo ha voluto creare le premesse per la bancabilità degli interventi sugli impianti esistenti e sulle rispettive aree, previa  concessione del diritto di superficie e di usufrutto per un numero di anni tale da consentire al gestore di accedere a linee di credito agevolato.

Le possibilità sulle quali discutere sono quindi tante. Basterà solo comprendere, una volta acquisite le disponibilità delle parti, – conclude De Nigris – quali saranno quelle che potranno garantire le migliori opportunità per il raggiungimento dei reciproci scopi, sia del Comune di Benevento che della massima società di calcio”.

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