Comune di Benevento
Nomine al Comune di Benevento, il M5s evidenzia anomalie e contraddizioni
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I consiglieri del Movimento Cinquestelle del Comune di Benevento, Nicola Sguera e Marianna Farese, sono intervenuti attraverso una nota sulle nomine di Commissioni a Palazzo Mosti evidenziando “la contraddizione tra le parole e i fatti del sindaco Mastella.”
Di seguito la nota:
“L’11 gennaio sarà ufficiale il dissesto del Comune di Benevento. Le dichiarazioni di Mastella e della Serluca in tal senso risalgono già a settembre. Risulta, dunque, contraddittorio quanto fatto, in alcuni ambiti, dal sindaco in questi mesi, in questi giorni, essendo prevedibile (seppur non scontato) tale esito.
Alludiamo in particolare alla nomina della Commissione edilizia del Comune, in base all’art. 96 del Decreto Legislativo n. 267/2000 tra gli organi collegiali ritenuti non indispensabili.
Già Pompeo Nuzzolo ha autorevolmente rimarcato la cosa, scrivendo: “In questi tempi di difficoltà economiche qualsiasi risparmio è gradito alla collettività per gli evidenti riflessi che può avere, anche se non eccessivi, sulla pressione fiscale”.
Ieri abbiamo saputo della nomina dell’ufficio di Staff, ai sensi dell’articolo 90 del T.U.E.L. (“Il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi può prevedere la costituzione di uffici posti alle dirette dipendenze…”).
Si tratta di tre figure di categoria C (con possesso del diploma) e in regime di part-time (30 ore settimanali). Il compenso mensile lordo sarà di 1361,06 euro (più 100 euro, onnicomprensivi di tutte le voci del salario accessorio).
Ricordiamo che la Corte dei conti sez. giurisdizionale Lazio (sent. n. 783 del 2 aprile 2003 e sez. II, giurisdizionale centrale, sent. n. 137 del 22 aprile 2002), ha ritenuto che ogni ente debba svolgere le proprie funzioni con la propria organizzazione e con il proprio personale e che solo nella documentata e motivata assenza di risorse interne possa farsi ricorso a professionalità esterne.
Chiediamo al Sindaco se ci sia tale “documentata” assenza di risorse interne e aspettiamo di leggere le carte che capire se sia adeguatamente “motivata”.
Inoltre ci pare che le funzioni per le quali sono stati assunti i soggetti in questione non rientrino nella fattispecie prevista dalla legge (“l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo”).
Inoltre si fa esplicito divieto di costituire tali staff con collaboratori assunti con contratto a tempo determinato “per gli enti dissestati o strutturalmente deficitari”.
Ci chiediamo, dunque, prima di tutto se tali nomine siano legittime e, in subordine, se siano opportune. Della prima cosa chiederemo conto formalmente. Sulla opportunità, invece, non abbiamo alcun dubbio sin da ora.
Infine, sulla nomina del Nucleo di Valutazione (Decreto del 22 dicembre), segnaliamo un’anomalia da approfondire: nel Decreto si fa riferimento alla L. 150/09 che però riguarda l’OIV (Organismo Indipendente di Valutazione) che, pur avendo più o meno gli stessi compiti del Nucleo di Valutazione, viene composto sulla base di criteri più restrittivi indicati direttamente dalla legge e non da atti di autonomia comunale. Si sarebbe, dunque, dovuto far riferimento al Decreto Legislativo 286/99.
Segnaliamo, infine, di aver inoltrato interpellanza per conoscere la procedura di nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Città-Spettacolo (se, cioè, si sia rispettato l’iter che prevedeva domanda alla Regione e al Ministero, eventuale attesa di 20 giorni prima di procedere alla nomina da parte del sindaco) e la distinzione, tra i quattro prescelti, tra “membri” ed “esperti”.
Chiediamo, peraltro, che tutti gli atti costitutivi della Fondazione con lo Statuto vengano resi disponibili in rete con le modifiche intercorse negli anni (nel Programma di mandato viene perentoriamente affermata la necessità di colmare il clamoroso ritardo nella pubblicazione dei provvedimenti, nella mancanza di un elenco dei procedimenti dell’Ente e dei tempi per la loro conclusione e dei relativi responsabili, nel mancato adeguamento alle previsioni normative che informano la comunicazione digitale: si potrebbe iniziare da qui, vista l’importanza strategica che la Fondazione ha assunto nel settore Cultura in questi primi mesi di vita).
Per chiudere: il sindaco ha rivendicato giustamente la rinunzia al suo personale emolumento come contributo alla spending review necessaria per rimettere in ordine i conti del Comune.
Vanno tutte nella medesima direzione le iniziative di cui abbiamo parlato? Nel Programma di mandato si parlava di valorizzazione delle potenzialità e delle professionalità interne all’Ente.
L’obiettivo era far funzionare meglio la macchina comunale, smontandola, aggiustandola e rimontandola. Non ci pare che “ampliarla” con figure ridondanti rispetto al personale già disponibile vada nella direzione programmatica.
Insomma, ci sembra di poter dire, senza tema di smentita ancora una volta, di cogliere una notevole distanza tra le (lodevoli) intenzioni del sindaco e le (consuete) pratiche tutt’altro che innovative. E si sa dal noto adagio che di buone intenzioni è lastricata la via dell’inferno.