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Airola e rischio sismico, la minoranza: accesso agli atti su interventi alla scuola “Padre Pio”

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Rischio sismico e sicurezza nelle scuole sono al centro del dibattito pubblico in questi giorni dopo il disastroso terremoto in Centro Italia del 24 agosto scorso.
Anche ad Airola, dove in realtà il tema è stato già oggetto della campagna elettorale delle scorse amministrative di giugno a seguito della ristrutturazione del complesso scolastico “Padre Pio” di via Nicola Romano, ritorna in questi giorni con più forza attraverso la voce unanime dell’opposizione rappresentata da Pippo Maltese di “Democrazia e Partecipazione”, Bartolomeo Laudando del M5s e da Antonietta Bernardo e Gennaro Falzarano di “Io sto con Airola”.
La struttura, restituita dopo circa due anni di lavori, alla popolazione studentesca il 28 aprile scorso a pochi giorni dall’inizio della campagna elettorale, è stata interessata da interventi in retrofit per il miglioramento dell’efficienza energetica realizzati con una dotazione finanziaria di 984.766,55 euro attraverso il finanziamento POR Campania FESR 2007/2013.
I consiglieri comunali di minoranza hanno inoltrato, il 5 settembre scorso, al responsabile del servizio Lavori Pubblici e per conoscenza all’assessore agli Affari generali ed istituzionali, alla Legalità e alla Trasparenza, Giulia Abbate, la richiesta di accesso agli atti, e copia degli stessi, relativi agli interventi edilizi che hanno interessato il complesso scolastico “Padre Pio” con lo scopo di poterne valutare l’impatto sulla vulnerabilità sismica.
Tra le altre cose Maltese, Laudando, Bernardo e Falzarano hanno chiesto di visionare, e di ottenerne copia, il certificato di agibilità della struttura.
La questione è delicata e la richiesta nasce dall’esigenza di rassicurare genitori e studenti e per dirimere qualsiasi dubbio sulla sicurezza del plesso scolastico.
E’ di alcuni giorni fa, infatti, l’allarme lanciato da Legambiente attraverso il suo XVI Rapporto Ecosistema Scuole secondo cui in Campania meno di una scuola su dieci, ovvero il 9,3%, è stata costruita con criteri antisismici e solo nel 28,1% degli edifici scolastici è stata eseguita la verifica di vulnerabilità sismica, come prevede la normativa dal 2003.
Dal dossier, elaborato sulle province di Napoli, Avellino e Salerno, emerge che in particolare le province di Benevento e di Caserta non hanno inviato alcuna cifra in merito, oppure hanno inviato notizie incomplete. Elemento questo che certo desta forti interrogativi sulla trasparenza delle azioni e degli interventi eventualmente effettuati.
Dato preoccupante, comunque, è che il 55,5% delle scuole campane ha bisogno di urgenti interventi di manutenzione.