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Vertenza ex Consorzi rifiuti, Mancini scrive una lettera aperta ai consiglieri comunali

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Il dipendente dell’ex Consorzio Bn3, Piero Mancini, scrive una lettera aperta ai consiglieri comunali di Benevento e per conoscenza alla Procura della Repubblica per accendere nuovamente l’attenzione sulla vertenza dei lavoratori degli ex Consorzi Rifiuti che da sei anni non percepiscono stipendi.

Di seguito la missiva:

“Il Consiglio comunale è stato fortemente rinnovato. Ciò, in linea generale, è molto positivo.

Gli elettori si aspettano, data la gravità dei problemi, un diverso indirizzo nella gestione della cosa pubblica. Più vicina alle persone e alle loro esigenze: una concreta e percepibile discontinuità.

La nostra città vive momenti di grandi mutamenti.

Se non governati in maniera adeguata porteranno, nei prossimi anni, ad uno sfacelo sociale e morale che non conviene a nessuno.

Auguro, per questo, soprattutto alle tante donne, quasi tutte molto giovani, di avere, anche in questa veste, quella sensibilità e concretezza che le caratterizza nel risolvere problemi complicati.

Anche se è molto presto per dare giudizi, non possiamo non sottolineare la forte personalità manifestata dalla presidente della Commissione Finanze, Annalisa Tomaciello, per il rigore e la determinazione con cui gestisce una situazione da far tremare i polsi.

Essendo stato rinnovato in buona parte, molti componenti del Consiglio non hanno memoria della vertenza che vede, da sei anni, una trentina di beneventani succubi di una situazione tragica economicamente e moralmente avvilente.

Per questa anomala vertenza sono state spese miliardi di parole.

Tante lucide. Tante opportuniste e/o fuorvianti. Tante inutili o dannose.

Anche tante, proferite in stato di gran confusione e alterazione mentale, come se fossero state dette, o scritte, dopo qualche abbondante utilizzo di sostanze psicotrope.

I lavoratori, per aiutarvi a meglio comprendere la complessa vertenza, metteranno a vostra disposizione, quanto prima, anche un documento da cui chiaramente si evince la responsabilità morale, politica e amministrativa di chi ha determinato questa grave situazione.

Un documento che è stato redatto da un professionista serio e di alto livello.

Un tecnico, docente universitario, estraneo alla casta beneventana e ai suoi interessi speculativi.

Estraneo ai concreti e oscuri legami che gli appartenenti hanno saputo intrecciare con gli ambienti che contano.

Ambienti che garantiscono protezioni e supporto, sia a singoli che a complesse operazioni politico/affaristiche.

Il documento è stato redatto utilizzando le leggi dello Stato e della Regione.

Ad Avellino, rispettando e applicando queste leggi, hanno creato la società Irpiniambiente, per ironia della sorte presieduta da un beneventano, che ha garantito il lavoro a tutti i dipendenti dei Consorzi che ivi operavano, con beneficio sui costi e di una migliore organizzazione nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.

A rigor di logica si può accusare gli avellinesi di aver compiuto delle illegalità o illegittimità amministrative, nel dar vita alla società Irpiniambiente? Ovvero, non sono i nostri amministratori ad essere inadempienti, non avendo ottemperato a precisi indirizzi di legge?

I dipendenti degli ex Consorzi si augurano che lo stesso rigore e determinazione venga posto in essere per far cessare lo scandalo, sempre più evidene visto i costi incredibili della gabella che grava sui poveri beneventani, rappresentato dalla società Asia.

Infine, i famosi 992mila euro che il Comune deve al Consorzio Bn1, non sono una tantum.

Essi si riferiscono solo a due annualità.

Gli operatori riceveranno lo stipendio senza aver svolto alcun lavoro, non per loro volere, come già è avvenuto, per ingiunzione del Tribunale, per i dipendenti del Consorzio Bn3: uno scandalo di enormi proporzioni. Altro che chiacchiere!

Piovono pietre sui poveri contribuenti, abituati alla sottomissione e, pur con lamento, a pagar.

Quanti soldi ancora costeranno ai beneventani i giochi di potere, ai danni dei lavoratori?”

Piero Mancini, dipendente ex Consorzio Bn3.

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