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Gay pride, Gnerre: “Se è espressione politica, è legittima la critica”

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“Premetto di non voler difendere nessuno, né tantomeno di intervenire a nome di altri che non avrebbero certo bisogno delle mie parole. Desidero, però, fare qualche considerazione in merito alla recente polemica che l’associazione Wand di Benevento ha avanzato nei confronti del neo-sindaco Mastella a proposito di ciò che questi ha dichiarato alla trasmissione ‘La zanzara’ “.

Inizia così una nota del docente beneventano Corrado Gnerre che aggiunge:

 “A differenza di Wand, apprezzo ciò che il sindaco ha detto sull’eventualità di un nuovo gay-pride a Benevento; così come non avevo apprezzato (lo devo dire) ciò che egli stesso aveva affermato a proposito delle unioni civili dichiarandosi non disposto, in quanto sindaco, a fare obiezione, così come invece hanno dichiarato di fare in Italia non pochi altri sindaci.

Nel caso in questione egli, pur dichiarandosi cattolico, ha ribadito il dovere da parte di chi amministra di applicare le leggi dello Stato. Non tenendo presente, però, che ciò che rende giusta e applicabile una legge non è la procedura formale bensì la sua conformità alla legge naturale. Ma lasciamo stare questa questione e vengo al motivo per cui scrivo.”

“Wand – continua Gnerre –  polemizza con il neo-sindaco esprimendo due argomenti e su questi mi permetto di dare delle mie (sottolineo: mie) risposte.

Primo argomento: Definire “pacchiana” la manifestazione del gay-pride vuol dire non rispettare i gay.

Risposta: Il rispetto nei confronti dei gay in quanto persone (sottolineo: in quanto persone) è un principio che non si può negoziare. Ma definire “pacchiana” una manifestazione come il gay-pride è dire semplicemente la verità.

E’ vero che siamo arrivati al punto in cui bisogna sudare sette camicie per dimostrare che due più due fa quattro, è vero che oggi l’atteggiamento più anti-conformista è difendere ciò che è normale, di buon senso e di buon gusto… ma su certe cose non si può stare in silenzio.

Inviterei i Beneventani a rivedere certe immagini dei gay-pride e anche del gay-pride “beneventano” per capire se siamo nell’ambito della serietà o meno.

Le fotografie parlano, così come parlano gli oggetti portati e le dichiarazioni di porno-dive e di altri personaggi dalle “stimabilissime” professioni.

Se il gay-pride non è una manifestazione “pacchiana” vuol dire definirla “seria”, e definirla tale è come affermare che la Groenlandia sia il posto migliore per vendere condizionatori.

Mi risulta che non sono pochi gli esponenti del mondo omosessuale che sono soliti prendere le distanze da queste manifestazioni “serie”.

E perché lo fanno? Se sono serie… Ma ci rendiamo conto che siamo arrivati al punto che sono proprio certe campagne gay ad offendere i gay. Ma quale gay con un po’ di dignità si può sentire rappresentato da simili manifestazioni?

Secondo punto: Il gay-pride va accettato in quanto esprime una “piattaforma politica”.

Risposta: Finalmente con questa dichiarazione si compie il senso di tutto. Quando in occasione dei preparativi del gay-pride a Benevento dovetti rispondere a molti che mi chiedevano perché fossi contrario, dissi che i motivi della mia contrarietà erano non solo relativi alla tipologia della manifestazione che – ribadisco – ritengo non seria e volgare, ma anche perché manifestazione chiaramente “politica” (da intendersi ovviamente in senso ampio).”

“Ora  – conclude Gnerre – lo dice stesso Wand: il gay-pride è espressione “politica”, è espressione di istanze e rivendicazioni ben precise. Se è così, a maggior ragione se ne può rivendicare il legittimo diritto alla critica e – perché no? – anche a contro-manifestare… e se è così non vedo alcuno scandalo se un sindaco possa avere più di una perplessità a riguardo.”

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1 Commento

1 Commento

  1. Carlo

    24 Giu, 2016 a 15:45

    è da quando ero al liceo che quest’uomo manda avanti questo delirio integralista….gente concretamente pericolosa:per favore,non date voce a certi individui poco raccomandabili.
    firmato,
    un suo sconcertato ex alunno

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