CRONACA
Post alluvione, operai a lavoro per rimettere in sesto l’occhio al centro delle arcate di Ponte Vanvitelli
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GUARDA VIDEO Sono passati esattamente due mesi e un giorno dalla prima alluvione di ottobre scorso che ha sconvolto i beneventani e i sanniti, trovatisi a fare i conti con fiumi di fango e acqua.
In città il fiume Calore ha scavalcato il Ponte Vanvitelli, nodo strategico di collegamento tra il centro storico e il rione Ferrovia, interessato, peraltro, in quel periodo da lavori di restyling iniziati a maggio scorso e che dovrebbero terminare il 31 dicembre prossimo.
Le immagini simbolo di quelle ore e dei giorni successivi sono quelle che ritraggono le auto sommerse dall’acqua, detriti, tronchi d’alberi spezzati, inferriate divelte, trascinati fin sotto le arcate del ponte dalla furia dell’acqua.
La stessa struttura monumentale ha riportato ferite, non gravi fortunatamente, se si pensa che l’alluvione del 1949 provocò danni ingentissimi all’antico ponte originario che ne provocò nel 1960 la successiva demolizione e il rimpiazzo con l’opera attuale.
Il cosiddetto occhio al centro delle arcate era diventato invisibile a causa dei rami che ne ostruivano l’apertura: qui sono ancora visibile le scrostature, la mancanza delle rifiniture in travertino sbriciolate o staccate dall’acqua.
Ora è la lenta e sapiente mano dei carpentieri, a lavoro da questa mattina, a restituire al ponte la sua identità architettonica: una scena che contribuisce a ristabilire il senso di normalità che faticosamente la città cerca e conquista ogni giorno.