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L@p Asilo 31, consegnato al Comune il titolo che legittima l’utilizzo della struttura. Attacco a Iadanza e Zoino

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“E’ stata consegnato ieri presso la Commissione Patrimonio del Comune di Benevento, con lo stupore di consiglieri comunali, il famoso titolo che legittima la nostra cooperativa ad utilizzare e gestire il primo piano dell’Asilo di Via Firenze. Un atto ufficiale che guarda caso non è mai balzato all’attenzione dei solerti consiglieri che hanno accertato le morosità in base alle loro assurde convinzioni o peggio in base ai loro preconcetti o pregiudizi. Raccontano bugie e sono coscienti di farlo”. A darne notizia è il L@p Asilo 31.
“La nostra morosità – aggiunge in una nota – è frutto di un’invenzione, essa è semplicemente un pretesto per sbarazzarsi di chi da fastidio politicamente. Non avendo la capacità e la forza per ingaggiare uno scontro politico con una realtà che attua attività sociali fondamentali al Rione Libertà ci hanno attribuito una morosità priva di ogni fondamento legale.
Racconta una bugia 100 volte ed essa diventa una verità, è questa evidentemente la strategia messa in atto da Mario Zoino e dall’Assessore Iadanza, un responsabile di un settore del comune che non è nemmeno a conoscenza degli atti esistenti e che ha addirittura la presunzione di voler fare il Sindaco. Paghiamo questi signori con i nostri contributi per riunirsi due volte a settimana e non sono nemmeno capaci di assolvere ai propri doveri. Se qualcuno crede di essersi deresponsabilizzato politicamente scaricando la responsabilità ai tecnici si sbaglia di grosso.
L@p Asilo 31 – prosegue il comunicato stampa – non è un semplice problema di natura amministrativa, come qualcuno prova a far credere, e nemmeno il futuro degli spazi sociali in questa città lo sono. Se ci sono associazioni che hanno firmato contratti di locazione indebitandosi e mettendosi nella condizione di fallire è perchè qualcuno li induceva a farlo pur sapendo che queste realtà non potevano avere la disponibilità economica per sostenere costi elevati. La necessità di far firmare contratti di locazione diventa un’arma di ricatto per poter gestire politicamente le associazioni e i loro bacini di voti e nello stesso tempo uno strumento per sbarazzarsene al momento opportuno o quando sono troppo scomode.
E sapete chi sono i responsabili? Sono coloro che oggi pavidamente tacciono mandando avanti tecnici e consiglieri comunali che non conoscono né hanno la minima idea della materia che trattano con così tanta presunzione e arroganza.
Far passare le associazioni di volontariato come morose e approfittatrici – conclude il L@p – è una squallida operazione propagandistica. Una scientifica macchina del fango volta invece a coprire le vere responsabilità politiche di amministratori incapaci. Nel 2012 il gota del Partito Democratico prese una posizione netta in merito al futuro degli spazi sociali e invece oggi fa finta di niente preferendo il silenzio e lasciando la patata bollente a 4 “ragionieri” di provincia”.