Scuola
Unione degli Studenti, domani la Piazza Tematica su scuola, Jobs act e ambienet

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Nella giornata di ieri l’Uds Benevento (Unione Degli Studenti) ha organizzato presso il Centro Sociale Depistaggio un pranzo sociale con la finalità di discussione e confronto sulla situazione politica e dell’istruzione italiana attuale.
All’iniziativa hanno preso parte studenti della maggior parte delle scuole beneventane, i quali hanno discusso a lungo e lanciato proposte ed idee da mettere in atto per una scuola migliore, con il sostegno dell’Uds, realtà neonata nella città di Benevento, ma già a buon punto di lavoro.
L’Uds, inoltre, invita tutti gli studenti e lavoratori interessati a partecipare alla Piazza Tematica che, domani, sarà organizzata in Piazza Federico Torre alle ore 9.00. Il dibattito si dividerà in tre gruppi: Jobs act e Sblocca Italia; devastazione ambientale; piano scuola.
Seguiranno un confronto e varie iniziative proposte dagli studenti per gli studenti. Si affida ai privati il compito di finanziare e indirizzare la scuola pubblica, si precarizza totalmente il mondo del lavoro, si fa il deserto dei diritti, dei servizi di welfare e delle tutele, si devasta l’ambiente e si saccheggiano i beni comuni.
Ogni prospettiva di futuro dignitoso – continua la nota – viene cancellata e ci dicono di fare tutto questo proprio in nome della nostra generazione. Non glielo possiamo permettere!
Mentre la disoccupazione giovanile supera il 43% con il Jobs Act il Governo continua sulla strada della flessibiltià estrema e della deregolamentazione, che è una causa e non una soluzione dei livelli di disoccupazione così alti.
Non possiamo permettere – aggiungono gli studenti – che con la Buona Scuola si trasformi la formazione in una palestra di precarietà, né che con lo Sblocca Italia e la legge di Stabilità si sottraggano risorse all’università e alla ricerca scientifica, mentre si continuano ad investire milioni in trivellazioni petrolifere, grandi opere inutili e dannose per i nostri territori.
Dal blocco del Senato di oggi, dove siamo stati oggetto di una tanto dura quanto ingiustificata repressione, rilanciamo affermando personalmente e collettivamente “non in mio nome”, perché ora è il momento di risposte nuove, quelle che abbiamo elaborato dalle scuole e dalle università e che porteremo ancora una volta nelle piazze e nelle strade delle nostre città, contro (e oltre) il teatrino del Governo che dietro hashtag e anglicismi cela la solita vecchia politica sorda alle istanze dal basso.
Torneremo in piazza il 12 dicembre, durante la giornata dello sciopero generale, – concludono – proprio perché non accettiamo che il Governo usi la contrapposizione tra presunti “garantiti” e non garantiti per livellare verso il basso i diritti di tutti”.