CRONACA
Clan Sparandeo: la Dda chiede di acquisire nuove intercettazioni. Udienza rinviata al 15 dicembre

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Acquisire nuove prove agli atti del processo al clan Sparandeo. E’ quanto ha chiesto il pm Landolfi, questa mattina, dinnanzi al giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli, nel procedimento a carico di numerosi affiliati alla famiglia di Benevento, tratti in arresto nel marzo 2014 ed accusati di associazione a delinquere ed altri numerosi reati.
In particolare, si tratta delle intercettazioni ambientali avvenute nel carcere dove erano detenuti Corrado e Stanislao Sparandeo.
Una richiesta contestata dai legali della difesa, secondo i quali le nuove prove non possono essere acquisite in mancanza dei decreti di autorizzazione alle intercettazioni.
Un colpo di scena, dunque, nel procedimento scaturito dall’operazione ‘Tabula rasa’ condotta dalla Dda e dai carabinieri del capoluogo sannita.
Documentazione inutilizzabile, secondo l’avvocato Dario Vannetiello, nei confronti del suo assistito, Mario Russo, in quanto era già stata formulata la richiesta di essere giudicato con le forme del rito abbreviato nel mese di settembre. Prima, dunque, della richiesta odierna di nuove prove dall’accusa.
La decisione se acquisire o meno le intercettazioni nei confronti degli imputati è stata rimandata al prossimo 15 dicembre.
In quell’occasione il pubblico ministero dovrà anche produrre i decreti che hanno autorizzato le intercettazioni e dare la possibilità a tutti gli avvocati di esaminarle.