CULTURA
Benevento Longobarda: conclusa la III edizione. La fara del Conte si aggiudica le reliquie di Sant’Eliano
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La fara del Conte ha vinto la contesa di Sant’Eliano. Al termine dei sei palii, i campioni del Conte si sono dimostrati i più forti ed i più abili ottenendo il diritto e l’onore di custodire le sacre spoglie del Santo fino al prossimo torneo.
E’ questo l’epilogo della III edizione di “Benevento Longobarda”. Anche quest’anno il successo della kermesse storica è stato sancito dal buon numero di spettatori, che non hanno perso l’occasione di assistere alle gare, agli spettacoli e fare un vero e proprio tuffo nel passato.
Positivo – secondo gli organizzatori – anche il bilancio della Scramacard: “I turisti – spiegano in una nota – hanno affollato Benevento per un weekend, in tanti si sono presentati ai punti informativi della manifestazione approfittando della rievocazione storica per visitare le bellezze della città, musei in primis, grazie all’utilizzo della nostra tessera”.
I dettagli e i dati verranno forniti in settimana, quando ci sarà la conferenza stampa conclusiva per Benevento Longobarda 2014.
Al di là dei numeri, però, resta il valore di una manifestazione che giunta alla III edizione è stata capace di sapersi rinnovare e di mantenere viva l’attenzione, in attesa di un ulteriore salto di qualità.
Fondamentale anche il contributo dei gruppi di Fortebraccio Veregrense, Tempora Medievalis, Gens Langobardorum e Cavalieri della Lancia Bianca che hanno dato vita alle sfide dei palii.
Di effetto anche le tante attività collaterali, dagli spettacoli agli stand gastronomici e storici, che hanno contribuito all’ottima riuscita dell’evento. Menzione particolare alla ‘Ronda di Guardia’ – visita teatralizzata della ‘Benevento Longobarda’ a cura di OffBeat Teatro – spettacolo affascinante, a metà strada tra commedia, documentario e denuncia sociale che traccia la strada verso un modo nuovo di vivere il patrimonio culturale cittadino.
Conclusa la III edizione, dunque, non resta che aspettare la prossima contesa per ritornare, come scriveva Paolo Diacono, “al meraviglioso regno dei longobardi dove non c’erano violenze e ognuno andava dove voleva, sicuro e senza alcun timore”.