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Unisannio: il 22 e il 23 ottobre il diritto incontra la letteratura con le lezioni di Verdile e De Longis
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Per l‘insegnamento di Diritto e Letteratura del corso in Giurisprudenza dell’Università degli Studi del Sannio, tenuto dal prof. Felice Casucci, ordinario di Diritto privato comparato, nei prossimi giorni terranno lezioni la prof. Nadia Verdile (martedì 22 ottobre – ore 14-16) e il dott. Matteo De Longis (mercoledì 23 ottobre – ore 9-11). Sede degli incontri è il plesso didattico di via Calandra a Benevento.
La lezione della professoressa Verdile ha per titolo “Da Esiodo alla letteratura napoletana, le ingiurie alle donne come topos letterario” e tratterà il tema dell’ingiuria alle donne, fenomeno giuridico e sociale, tra diritto e letteratura. Dir male delle donne è stata consuetudine antica. Dai Greci ai giorni nostri la letteratura è piena di personaggi femminili letti e raccontati in chiave misogina. Dir male di una donna è stato per millenni quasi scontato tanto che, per dirne bene, si usava il sostantivo virago o l’aggettivo virile. Nell’incontro del 22 ottobre sarà fatta una carrellata dei luoghi comuni più diffusi, dall’antichità ad oggi, in quella che è considerata la letteratura alta, passando anche per le letture popolari e i detti che, per il loro uso diffuso, sono gli elementi di costruzione e rafforzamento del pensiero misogino.
La lezione del 23 ottobre di Matteo De Longis ha per titolo “L’ingiuria: la relatività del concetto di onore e decoro tra diritto e letteratura”. La fattispecie di cui all’art. 594 c.p. punisce chiunque offenda l’onore o il decoro di una persona presente. Tale rinvio mobile, e la necessaria ma non sempre agevole convivenza con il diritto di critica, rende questa norma incriminatrice una tra le più flessibili del codice sostanziale italiano, dovendosi adattare ai mutamenti sociali, culturali, politici. La ricostruzione storica del “penalmente rilevante” ai sensi del disposto di cui innanzi, di conseguenza, consente un excursus parallelo sull’evoluzione del comune sentire sociale, aprendo scorci per un’analisi anche di opere letterarie, contemporanee e non, ricolme di invettive.