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ECONOMIA

In Campania ci si sposa di più, ma si muore anche prima

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Crisi dei matrimoni? Non in Campania. In controtendenza rispetto al resto del Paese, e in particolare, al Nord, nella Regione Campania aumenta il numero di coppie che decide di convolare a giuste nozze. Lo rivela il rapporto “Noi Italia 2013” a cura dell’Istat. La Campania ha il quoziente più alto di unioni coniugali: con il 4,3 per mille, è in cima alla speciale classifica. Nel 2011 infatti i matrimoni celebrati sono stati 204.830, con un calo rispetto ai 217.700 del 2010. Calano le nozze con rito religioso, che passano da 138.000 a 126.000, mentre crescono le coppie che decidono di sposarsi con rito civile passano dal 36,5% del 2010 al 39,2% del 2011. Cresce l’età media degli sposi al primo matrimonio, che per le donne raggiunge i 30,6 anni e per gli uomini i 33,7. Cresce anche il numero di chi convola a seconde nozze, con il 9,1% per le donne e il 10,4% per gli uomini. 

Ma è anche vero che il famoso detto “finchè morte non vi separi” si realizza prima che nelle altre regioni. La Campania per quanto riguarda l’aspettativa di vita è ultima in Italia: nel 2011 si fermava ai 77,7 anni per gli uomini e 83 per le donne.

L’indagine “Noi Italia” contiene 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo. L’elaborazione a cura dell’Istat scatta una fotografia della società, analizzando varie voci, come per esempio turismo e ambiente.

Sul fronte del turismo in Campania siamo messi maluccio, almeno per quanto riguarda l’offerta degli esercizi ricettivi. La Campania infatti è al terz’ultimo posto a livello nazionale con una media del 36,3 di posti letto per mille abitanti. In cima alla classifica Bolzano con 432 posti letto, seguita da Valle d’Aosta e Trento. La montagna in questo caso batte tutte le bandiere blu delle bellissime spiagge campane.

Non va meglio per la qualità dell’aria. L’inquinamento dell’aria rappresenta uno dei principali problemi ambientali soprattutto in ambito urbano, anche se la concentrazione di inquinanti e odori sgradevoli varia considerevolmente da città a città in relazione alla densità abitativa e delle attività economiche, nonché al traffico stradale. Interessante al riguardo risulta la dichiarazione delle famiglie circa la presenza di inquinamento dell’aria e di odori sgradevoli nella zona in cui vivono. La Campania nella classifica è al secondo posto, dopo la Lombardia, per numero di famiglie, circa il 40%, che nel 2012 hanno lamentato una cattiva qualità dell’aria. In calo, almeno quello, l’inquinamento dell’aria per quanto concerne gli odori sgradevoli. 

 

Eri.Far.

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