Benevento, concorsi “truccati” al Comune: favori, parentele e concussione. Ai domiciliari il dirigente Lanzalone, nove gli indagati

ORE 19: 30 –  “L’indagine della Procura di Benevento sfociata anche in misure cautelari a carico di un dirigente comunale costituisce l’occasione idonea e non rituale per rinnovare la piena fiducia nell’operato degli inquirenti”. Così in una nota il primo cittadino di Benevento, Fausto Pepe.

“Essendo ancora in atto l’indagine che deve procedere all’accertamento delle responsabilità penali sempre personali, – aggiunge il sindaco – ritengo in questa fase utile ribadire l’immutato vincolo fiduciario che lega l’Assessore Lepore all’esecutivo da me guidato”.

E’ bene precisare – prosegue Pepe – che il provvedimento giudiziario con il quale non sono state richieste misure restrittive a carico di organi politici, non rappresenta l’atto conclusivo delle indagini e pertanto il quadro accusatorio delle singole responsabilità non risulta ancora definito.

In ogni caso, ho dato pieno mandato al Segretario comunale di approfondire ogni rilievo e mettere in piedi ogni azione necessaria a tutelare l’Ente e quindi i cittadini che da questa vicenda risultano parte offesa”.

“In merito ai concorsi di cui all’oggetto dell’inchiesta – ha concluso il primo cittadino – è bene precisare che non hanno prodotto alcun effetto positivo. Per intenderci, nessuno è mai stato assunto al Comune di Benevento in virtù di quei procedimenti, anche perché ho personalmente richiesto a più riprese, a partire dal marzo 2012, l’annullamento delle procedure selettive in questione”.

ORE 13:15 – E’ appena giunto in redazione il comunicato ufficiale della Procura della Repubblica. Questa mattina la Digos della Questura di Benevento ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. presso il locale Tribunale, su richiesta di questo ufficio ed ha notificato una misura cautelare dell’obbligo di dimora nell’ambito di una complessa indagine relativa a concorsi truccati presso il comune di Benevento. 

Nelle indagini risultano coinvolti nove indagati per la maggior parte appartenenti al Comune di Benevento.

Il destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari, già coinvolto nella precedente operazione denominata “Mani sulla città”, è il dirigente del Settore Finanze e Risorse Umane del Comune di Benevento, Andrea Lanzalone, ritenuto responsabile del delitto di concussione.

Il funzionario, nell’ esercizio delle sue funzioni e abusando dei suoi poteri, avrebbe gestito in modo illegale varie procedure concorsuali per la copertura di posti di figure apicali dell’Ente Comunale, per procurare una indebita utilità ad una concorrente in rapporti di parentela con un esponente politico locale.

In particolare Lanzalone, con minacce di applicazione di sanzioni disciplinari, avrebbe esercitato pressioni e tentato di costringere due funzionarie preposte all’istruttoria delle procedure concorsuali, affinché le stesse predisponessero atti riconducibili all’ approvazione della graduatoria finale, nonostante le anomalie ed irregolarità evidenziate proprio dalle suddette R.U.P.

Al rifiuto delle due funzionarie in questione, le stesse sarebbero state costrette ad allontanarsi dal servizio.

L’altra persona destinataria di misura cautelare dell’ obbligo di dimora nel comune di Napoli è Cristiana Fevola, la quale si sarebbe resa responsabile del delitto di falsità materiale.

La Fevola, nell’esercizio delle sue funzioni quale consulente e/o responsabile della “Team Consulting Srl” – società incaricata dal Comune di Benevento prima delle operazioni di selezione dei candidati e successivamente delle varie procedure – avrebbe prodotto diversi atti falsi, tra i quali alcuni verbali di commissione. In particolare la donna, secondo le indagini, per assicurare e/o garantire ingiusti e rilevanti vantaggi a terzi, si sarebbe prestata a “mettere a posto le carte”, producendo atti e verbali dei quali è stata accertata la falsità.

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Nuova bufera che si abbatte su Palazzo Mosti con il dirigente alle finanze, Andrea Lanzalone finito agli arresti domiciliari per un’inchiesta riguardante dei concorsi per la copertura di alcuni posti al comune di Benevento. 

Questa mattina gli agenti della Digos hanno notificato il provvedimento al dirigente comunale e alla rappresentante di una società incaricata della selezione dei candidati, Cristiana Fevola per la quale è scattato l’obbligo di dimora a Napoli.

Due le misure adottate dal gip Flavio Cusani e nove in tutto le persone coinvolte nell’indagine diretta dal Sostituto procuratore Antonio Clemente e condotta dagli uomini della Digos. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono abuso d’ufficio, concussione e truffa.

La notizia ha colto tutti di sopresa. Lo stesso sindaco di Benevento, Fausto Pepe è stato informato mentre assisteva alla funzione religiosa nella Basilica della Madonna delle Grazie, dove erano in corso i festeggiamenti in onore della Santa patrona alla presenza del Cardinale Crescenzio Sepe.

“Non so nulla, fatemi leggere prima le carte, poi vi rilascerò qualche dichiarazione” ci ha risposto prudenzialmente il primo cittadino che ha preferito al momento non commentare l’accaduto.

Increduli anche molti esponenti dell’amministrazione comunale, assessori, dirigenti e dipendenti che questa mattina hanno appreso la notizia dalla stampa. Anche qui, nei palazzi di via Annunziata, bocche cucite sul nuovo terremoto che scuote la città.