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Ex Consorzi Rifiuti, Mancini: “Una nostra delegazione a Roma per incontrare un collaboratore del ministro Orlando”

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Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni di Piero Mancini in merito alla vicenda dei lavoratori degli ex Consorzi Rifiuti. Nella sua missiva Mancini spiega che nella giornata di oggi si recherà a Roma per incontrare un collaboratore del ministro all’Ambiente Orlando e trovare una soluzione alla loro vertenza. Di seguito il testo.

“Da quando siamo stati sospesi, trentaquattro mesi or sono, abbiamo ricevuto pochissimi euro. Non tutti la stessa cifra. Anche nella cattiva sorte è continuata la singolare vicenda di far percepire ai lavoratori dei tre consorzi cifre diverse.

I lavoratori del consorzio Bn1 hanno incassato cinque mesi di Cig in deroga, circa quattromila euro. Gli altri solo mille, anticipo di una Cig prima riconosciuta e poi annullata per il ricorso di alcuni lavoratori, unico caso in Italia. Dal famoso progetto altri milletrecento euro.

Il progetto regionale fu avversato da molti lavoratori e sindacati, gli stessi che si sono opposti alla Cig. C’è del metodo in questa folle vertenza! Oggi tutti sono in attesa, spasmodica, che la Regione onori il suo debito.

In attesa, a casa propria. Abituati a sfogarsi, inutilmente, digitando nervosamente le tastiere. Coprendo di insulti e maldicenze chi, da tre anni, conduce una lotta per la dignità di tutti i 124 dipendenti degli ex consorzi.

Anche il progetto regionale fu da noi ottenuto, dopo l’occupazione degli uffici periferici della Regione (formazione professionale). Perché, da tre anni, si diffamano, e calunniano, i lavoratori più combattivi resta un mistero.

Il 5 novembre 2012 un nostro collega, in grandi difficoltà economiche, ha tentato il suicidio. Gli ammortizzatori sociali sono utilizzati proprio per evitare queste tragedie, ed è falso che quando cessano il licenziamento è certo e sicuro.

Qualcuno dei ricorrenti si è pentito della sua iniziativa per il troppo tempo impiegato dai tribunali. Questo dimostra che c’è chi vive in un proprio mondo, non in relazione con quello reale. Lo sanno tutti che nel nostro Paese l’iter di una causa può durare molti anni. Infatti siamo ancora in attesa che il Consiglio di Stato, chissà quando, si pronunci.

Oggi il sottoscritto, insieme ad altri due lavoratori (Rassana Rotili e Massimo Di Domenico), si recherà al Ministero dell’Ambiente per incontrare un collaboratore del Ministro Orlando.

Come al solito durante la lotta vi è stato il tentativo, di qualche notorio provocatore, di inserirsi e, addirittura di far parte della delegazione. Come se non avesse già combinato tanti guai! Andiamo a Roma consapevoli che la nostra vertenza è diventata tanto ingarbugliata da non essere facilmente compresa.

Pur cosciente di un tentativo assolutamente disperato, ritengo utile questo incontro. Obiettivo dichiarato nell’occupazione delle sedi dei partiti. La vertenza non ha raggiunto alcun risultato a livello provinciale né dopo averla spostata a Napoli, (audizione in Commissione Ambiente della Regione), quindi non ci resta che portarla nella capitale.

Oggi al Dott. Michele Fina, Capo della Segreteria del Ministro, andremo a rappresentare che la vertenza, avendo travalicato, da troppo tempo, i confini sindacali, non può essere risolta con gli strumenti utilizzati nelle vertenze classiche. Nemmeno possiamo ancora spettare la sentenza del Consiglio di Stato.

Che, pur coscienti che la norma non prevede alcuna indicazione per una fattispecie talmente fuori dal comune, tanto che il legislatore non l’ha immaginata e prevista, chiederemo di trovare (inventare) una soluzione soddisfacente per alleviare le sofferenze, non più sopportabili, di 124 famiglie.
Noi una modesta proposta la faremo. Sperando non solo nella sensibilità del ministro.

Il presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, da quando è stato indicato da Napolitano ad assumere questa prestigiosa carica, afferma, ogni giorno, che “il lavoro è il cuore del mio impegno“. Saprà, il Governo, con il cuore, aiutare tante persone disperate? La legittimità di un Governo non poggia proprio sulla capacità di risolvere i problemi?

Qualora non dovessimo trovare un consenso immediato alla nostra proposta non ci arrenderemo e proveremo a trovare altre strade”.

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