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Oro nero, Gesualdi ricorda: “L’economia è al servizio dell’uomo. Non può sacrificare salute e ambiente”
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Attivista, allievo di Don Milani, fondatore con Alex Zanotelli della Rete Lilliput, Francesco Gesualdi si occupa anche del centro di documentazione di squilibri sociali e ambientali a livello internazionale, con l’obiettivo di indicare le iniziative concrete che ciascuno può assumere, a partire dalla propria quotidianità, per opporsi ai meccanismi che generano ingiustizia e malsviluppo.
Giornalista per la rivista Altreconomia, Gesualdi ha scritto sul potere delle multinazionali, il problema energetico globale, l’inquinamento e la distruzione dell’ecosistema. Incontrato a margine dell’evento la Settimana della Cittadinanza attiva, abbiamo chiesto a lui un commento su quanto sta accadendo nel Sannio e Irpinia, in merito alle richeste di ricerca di petrolio.
“Dobbiamo cominciare a concepire l’economia come qualcosa che serve alla persona umana, per cui è ovvio che per vivere abbiamo anche bisogno di produrre ricchezza, ma questa ricchezza non deve mai entrare in rotta di collisione con le altre necessità, tra cui appunto la salute e la salvaguardia degli equilibri ambientali. Dobbiamo comunciare ad orientare le nostre attività produttive tenendo conto degli impatti sia sulla salute delle persone che sugli equilibri ambientali. Se ci rendiamo conto che la nuova attività che stiamo avviando urta con uno o con l’altro, bisogna avere la capacità di fermarsi e pensare un po’ di più”.
Per Gesualdi bisogna mantenere il nostro stile di vita al passo con la capacità di rigenerazione espressa dalla natura. Questo vuole dire che per sostentare uno stato di diritto non debba necessariamente cedere alle deforestazioni o al consumo indiscriminato dei minerali o del petrolio presenti sul pianeta.