POLITICA
Riordino province. Lommano (Lega Sannita): “Due in condotta a Cimitile e ai consiglieri provinciali”
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“Se il presidente Cimitile ha inteso sollecitare l’inutile Commissione consiliare Affari Istituzionali per discutere sul passaggio della provincia di Benevento al Molise, allora vuol dire che non era cieco e sordo come qualcuno tra di noi millantava, ma solo distratto e disinteressato; comportamento questo non degno per chi aspira ad andare a sedere sui banchi del Parlamento. Ci sentiamo di dare a Cimitile il giusto riconoscimento per il suo impegno a rispettare la volontà popolare di fondere il beneventano al Molise, e pertanto, per l’apatia da sempre dimostrata al problema gli assegniamo un bel due in condotta unitamente ai suoi consiglieri provinciali”.
E’ quanto dichiarato da Lorenzo Lommano, leader della Lega Sannita e fautore della nascita della Regione Sannio.
“Come Lega Sannita – ha sottolineato Lommano – ci stiamo battendo perché la Provincia di Benevento possa saper e poter dare delle risposte alle pretese legittime dei cittadini che, è noto, vogliono la stessa unita al Molise e all’Irpinia per costituire ripeto, la neo Regione Sannio”.
“Se per davvero Cimitile ha chiesto un’inutile e ritardata discussione – ha continuato Lommano – noi come Lega Sannita esigiamo invece che lo stessi convochi immediatamente il Consiglio Provinciale, si muova subito, immediatamente e senza esigere, che faccia presto, che si svegli dal torpore riconosciutogli e che mandi sul territorio sannita immediatamente, un forte segnale di cambiamento a chi non vuole più stare con la Napoli ladrona, con la Campania, con Caldoro e De Magistris, perché a decidere devono essere i popoli e non la casta o la cricca dei partiti politici”.
“Noi della Lega Sannita – ha proseguito Lommano – siamo convinti che Cimitile continui a fare il gioco delle tre carte, cioè di dire per non dire e quindi di non fare nulla, altrimenti non si comprenderebbe perché abbia convocato la commissione affari istituzionali (non abbiamo capito a cosa serve se non per gli emolumenti dati ai suoi esagerati componenti), poi dovranno riunirsi i capigruppi, poi consultare Tizio, poi Caio e pertanto, a nostro avviso, l’approvazione del progetto di indire il referendum popolare non avverrà mai”.
“Se Cimitile per davvero lo volesse – ha concluso Lommano – gli basterebbero due giorni per convocare d’urgenza il Consiglio Provinciale, perché di urgenza si tratta, e cinque minuti per approvare il referendum popolare. Tutto il resto sono solo chiacchiere”.