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Indagine Istat: cresce la differenziata, al 33,4% nel 2011. Benevento al 63,7%

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Nel 2011 la raccolta dei rifiuti urbani nei comuni capoluogo di provincia è diminuita del 3,1%, passando dai 609 Kg pro capite del 2010 a 590 Kg, mentre è continuata a crescere la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani, arrivata al 33,4% (+1,8%). Lo rileva l’indagine Istat “Dati ambientali nelle città”.
Con 647 kg per abitante, i comuni capoluogo di provincia del Centro continuano a essere quelli dove si raccolgono le quantità maggiori di rifiuti urbani. Nei capoluoghi del Nord se ne raccolgono circa 71 kg pro capite in meno (576) e nel Mezzogiorno si scende a 557 kg per abitante. Buon risultato per Benevento, dove si raccolgono meno di 400 kg per abitante. Fanno meglio del capoluogo sannita soltanto Lanusei (310,6) e Villacidro (363,8).
Il servizio di raccolta differenziata è presente in tutti i comuni capoluogo di provincia: sono 96 quelli in cui, al 31 dicembre 2011, risulta servita l’intera popolazione. La percentuale di raccolta differenziata è al 44,9% nel complesso dei comuni capoluogo del Nord; il valore medio scende al 30,7% nei capoluoghi del Centro e al 19,5% in quelli del Mezzogiorno. L’incremento rispetto all’anno precedente accomuna tutta la Penisola, con un +2,7% al Centro, +1,6% al Nord e +1,2% al Sud.
In Campania, anche se la quota è ancora contenuta (18,4%), la raccolta differenziata a Napoli cresce di 0,7 punti percentuali rispetto al 2010, mentre Salerno e Benevento hanno superato l’obiettivo fissato per il 2011. Nel dettaglio, il capoluogo sannita è passato da una percentuale del 19,6% nel 2009 al 63,7% nel 2011 con un incremento di 44,1 punti percentuali. Nell’ultimo anno, inoltre, ha diminuito del 17,3% la raccolta totale dei rifiuti.
CONSUMO DELL’ACQUA – Il 15,5% dei capoluoghi presenta consumi di acqua potabile compresi tra i 200 e i 250 litri per abitante al giorno, l’83,6% tra i 100 e i 200 litri e un solo capoluogo, Agrigento (96,2) mostra consumi giornalieri inferiori ai 100 litri pro capite (a causa anche delle interruzioni nella distribuzione dell’acqua).
Nei due terzi dei capoluoghi i consumi si contraggono, con le diminuzioni più accentuate (superiori al 10%) a Cremona (che tra i comuni con i livelli di consumo più elevati è anche il capoluogo che segna la contrazione più consistente), Verbania, Sondrio, Parma e Vicenza al Nord; Firenze e tre capoluoghi del Lazio al Centro (Roma5, Viterbo e Frosinone); Benevento e Trapani nel Mezzogiorno.
DEPURAZIONE – Per quanto riguarda la percentuale di popolazione connessa a impianti di depurazione delle acque reflue urbane nei comuni capoluogo di provincia, il servizio copre, nel 2011, l’89,9% della popolazione residente (+0,7 punti percentuali rispetto al 2010). Nel 6% dei comuni, meno della metà della popolazione è connessa al servizio di depurazione.
I valori più contenuti sono rilevati nell’ordine a Imperia, Benevento, Catania, Treviso, Nuoro, Palermo e Belluno.