POLITICA
Scuola di Magistratura: Bergamo non molla e decide di allestire le aule
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Gioca d’attacco Bergamo e non si rassegna ad accettare passivamente la decisione della ministro Severino di aprire un’unica sede a Scandicci, in quel di Firenze, ed inizia dalla mobilia. Perché la scuola di Magistratura al nord sia pronta a tutti gli effetti mancano solo gli arredi. Un ultimo passo stimato che il Governo ha stimato in 1 milione di euro. Provincia e Comune di Bergamo hanno affidato ai tecnici della Provincia (specializzati nell’acquisto di mobili e suppellettili per le scuole superiori) il compito di stilare il preventivo (62.847 euro da listino). Inoltre, grazie ai contatti intrapresi dal Presidente Pirovano con la Camera di Commercio è praticamente certo che i mobili potranno essere acquistati a prezzi nettamente inferiori o addirittura messi a disposizione da sponsor, con un evidente ulteriore risparmio.
Queste premesse sono state spiegate dal presidente della Provincia Ettore Pirovano e il sindaco di Bergamo Franco Tentorio, in una conferenza stampa congiunta, svoltasi il 30 maggio. Provincia e Comune hanno così deciso di provvedere all’acquisto dell’arredamento in modo che il Governo non abbia più alibi per non avviare la scuola di magistratura a Bergamo.
Un edificio per il quale dal 2010 il Governo ha speso 330mila euro. Prima ancora, dal 2008 al 2010, era toccato a Provincia e Comune sborsare 480mila euro all’anno. Senza contare che già da tempo dalla Provincia sono stati presi contatti con ristoratori e albergatori per l’alloggio dei futuri allievi della scuola di magistratura e il Comune si è informato per i posti di eventuali figli dei magistrati negli asili nido.
"A nome del milione e duecentomila cittadini che rappresento, dopo i tanti soldi spesi per la scuola, dico che mi sento preso in giro dallo Stato – ha stigmatizzato il presidente Pirovano -. Ora pretendiamo che la scuola di magistratura venga aperta e chiediamo un incontro a breve con il ministero per risolvere la questione. Se non ci ascolteranno non ci resterà che intentare causa al Governo per il danno erariale che la Provincia e il Comune di Bergamo hanno subito”.
Il sindaco Tentorio, pur auspicando la via del dialogo istituzionale, si è detto pronto a seguire questa strada se non ci saranno sviluppi positivi.