POLITICA
Damiano: dal tavolo Unesco si può tener fuori il consiglio comunale, ma non lo si faccia con la Provincia…

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Usa la formula della ‘lettera aperta’. il consigliere comunale, ex assessore ed attuale capogruppo di lealtà per Benevento Aldo Damiano: la scrive al sindaco Fausto Pepe, ha per oggetto il tavolo istituzionale da istituire pe rla valorizzazione del patrimonio Unesco, dà in essa alcuni consigli per il futuro dopo aver ripercorso alcuni tratti del passato politico/amministrativo.
Eccola nella sua forma integrale:
"Egregio Sindaco,
alcune settimane fa ho appreso con enorme soddisfazione, della costituzione di un apposito tavolo istituzionale che ponesse la dovuta attenzione al riconoscimento Unesco ottenuto dalla nostra Città. Complimenti ,finalmente il primo passo questo, che punta a mettere in piedi un ragionamento serio sulle politiche culturali e sui beni storici cittadini, nonostante si sia ritenuto di non invitare a quel tavolo la presidenza della Commissione cultura che mi onoro di rappresentare in seno al Consiglio Comunale.
Il rispetto del ruolo istituzionale che ricopro mi impone in ogni caso di intervenire in merito, provando ad affidare a Lei e al tavolo istituzionale qualche riflessione e qualche proposta che mi auguro potranno essere serenamente valutate.
In più occasioni, Sindaco ho avuto modo di dibattere sia con Lei che con l’assessore Del Vecchio sulla opportunità di recuperare uno spirito di squadra amministrativo- gestionale che persegua gli stessi obiettivi anche se attraverso differenti competenze, come dire: diamo alla città delle priorità e poi lavoriamo tutti per raggiungere gli obiettivi fissati da quelle priorità. Non è difficile né impossibile, lo abbiamo fatto per l’ intera legislatura passata, oggi non dobbiamo inventarci niente di nuovo.
Quello spirito, quel metodo di lavorare ed amministrare sinergicamente ci hanno portato ad ottenere il riconoscimento Unesco. Lo stesso spirito e lo stesso metodo oggi dovranno tramutare quel riconoscimento in opportunità e sviluppo per la città di Benevento.
Quello spirito da me invocato e dal quale ripartire Sindaco è lo stesso che ci ha portato solo qualche anno fa ad assumere provvedimenti che, andando tutti nella stessa direzione, contribuirono al conseguimento del riconoscimento che può compiutamente realizzare il sogno di Benevento Città d’Arte.
Quegli anni, che sembrano lontani decenni, hanno visto ridisegnare una nuova Benevento che passava dal recupero della Chiesa di Santa Sofia al recupero del teatro De Simone, dal recupero dell’Arco del Sacramento al recupero di Largo Manfredi di Svevia, dalla realizzazione del Parco di Cellarulo all’avvio dei lavori dell’Anfiteatro Romano, dal recupero delle Mura Longobarde al recupero di Piazza Ponzio Telesino, dal recupero di Piazza Sabariani al recupero della fontana di Miccolupi, dalla ripavimentazione dell’Arco di Traiano alla riqualificazione di Piazza Roma.
Il tutto a voler dire: sì all’Unesco, ma soprattutto: sì a Benevento Citta d’Arte capace di attrarre grazie all’ inestimabile ricchezza che possiede e che da sempre viene indicata quale fonte di sviluppo ma che mai prima era stato cosi ampiamente valorizzato.
E i servizi Sindaco? Come dimenticare lo sforzo che ponemmo in campo relativamente all’avvio della raccolta differenziata o della cura del verde, o della redazione del piano traffico che anch’esso guardava ad una città diversa. Come vede sindaco davvero non abbiamo molto da inventarci, ma tanto da lavorare recuperando oltre che tale spirito, la voglia di fare portando avanti quanto di buono già avviato.
La sua ,d’altronde, è la stessa amministrazione che ha già governato dal 2006 al 2011 facendo bene.
Ritengo , inoltre opportuno, relativamente a nuove infrastrutture riprendere le idee progettuali che negli anni passati abbiamo messo in campo, idee e progetti in alcuni casi in stato molto avanzato, alcuni addirittura già con relativa copertura economica.
Penso al progetto che congiuntamente all’assessore Del Vecchio predisponemmo per lo spostamento del Bue Apis relativo alla realizzazione della nuova Piazza Borgia (spazi antistanti museo Arcos), alla pedonalizzazione e riqualificazione di Piazza IV novembre , all’isolamento dell’Arco di Traiano e al suo collegamento naturale con la Chiesa di Sant’Ilario e alla realizzazione della nostra “Trinità dei Mosti”, da realizzare tra Palazzo Mosti e Piazza dei Commestibili , tutti progetti che potrebbero trovare a pieno titolo occasione di realizzazione in questo storico momento perimetrando di fatto l’intera “buffer zone”.
E’ necessario inoltre ed in modo definitivo affrontare il nodo piazza Orsini intervenendo con fermezza e determinazione e sottraendola quantomeno al degrado, so bene che si tratta di un’area privata ma sono certo che ci sono le condizioni per obbligare i privati a renderla decorosa o a sostituirsi agli stessi affinché ciò avvenga.
Un consiglio mi sento di darle Sindaco, da quel tavolo tenga pure fuori il Consiglio Comunale cosi come sembra abbia deciso, ma assolutamente a quel tavolo non potrà fare a meno di averci la Provincia, un Ente che ad oggi è stato assolutamente assente sulla tematica, quasi che avesse altri siti Unesco sul suo territorio, la coinvolga e soprattutto le chieda conto di cosa prevede la sua programmazione per questa Città, da quel tavolo non potrà tenere fuori la Sovrintendenza , la Camera di Commercio, l’Ente provinciale per il turismo né tantomeno la Curia, con la quale cosi come abbiamo fatto in passato, proficuamente dovrà dialogare affinché congiuntamente, e non tra qualche lustro ma subito, si possa decidere come meglio organizzarsi per la fruizione turistica non solo di Santa Sofia ma dell’intero ed immenso patrimonio culturale che la stessa detiene nella nostra Città".