Titerno
A Puglianello fino a al 12 Febbraio prosegue l’appuntamento con ‘A fest’ du Puorc’
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Il Centro Studi Puglianello, in collaborazione con l’azienda Liverini di Telese Terme ed il patrocinio della Camera di Commercio, della Provincia di Benevento e del Comune di Puglianello, presenta la decima edizione de ’A fest’ du Puorc’ (la festa del maiale). La manifestazione, che da alcuni anni registra sempre maggiore attenzione da parte dei tanti cultori dell’enogastronomia, intende valorizzare le tradizioni autentiche del nostro territorio. ‘A fest’ du puorc’ (momento in cui il maiale, cresciuto all’interno della famiglia contadina viene ammazzato) rappresenta nella cultura contadina la certezza alimentare, la dispensa del domani, la gioia dell’essere.
L’evento, che si tiene nel centro storico di Puglianello nella settimana dal 9 al 12 febbraio 2012, ormai alla X Edizione, presenta un programma ricco di interessanti novità: giovedì 9 febbraio alle ore 17,00, nella tendostruttura allestita per l’accoglienza, in collaborazione con gli Istituti alberghieri di Castelvenere ePiedimonte e la partecipazione di Slow Food sarà possibile partecipare ad un laboratorio enogastronomico sul tema del maiale, a seguire lo chef Raffaele D’addio del Foro dei Baroni in collaborazione con lo staff della festa proporrà un menù di straordinario impatto gustativo: lain’ e fasul’ cu ped’ e puorc’ ed ancora cap’ e puorc’ cu patan’ e puparul’, il tutto accompagnato da affettati e buon vino locale. La serata sarà animata dal gruppo Scetapopolo.
Da venerdì a domenica tre giorni intensi della festa vera e propria. Gli stand, curati dai tanti volontari del Centro Studi Puglianello, proporranno ai partecipanti la degustazione dei tantissimi piatti della tradizione contadina: tagliatelle con tracchie e porcini, cavatelli con tracchie, pacche e ceci, tagliolini con fagioli e cotiche, orecchiette salsicce e broccoli, carne e peperoni, grigliate di maiale, minestra maritata, soffritto con patate, polenta con fegato e salsiccia, piede al limone, tortano con le cicole ed ancora tante altre delizie. Il tutto accompagnato dai vini della valle telesina e da tanta buona musica.
Venerdì 10 febbraio alle 19.30 apertura degli stand gastronomici con l’intrattenimento musicale del gruppo “Sax Quartet”.
Sabato 11 febbraio alle ore 10.30 la festa degli studenti con la presentazione di piatti della tradizione locale; parteciperanno gli studenti dell’istituto comprensivo di Amorosi-Puglianello-Melizzano, dell’Istituto comprensivo di Faicchio, dell’Istituto per il Turismo di Faicchio e dell’Istituto Alberghiero di Castelvenere; interverranno Carlo Falato (Assessore provinciale alla Cultura), Angelo Marcucci (Dirigente scolastico provinciale), Giovanni Gammetti (Dirigente dell’istituto comprensivo di Faicchio), Antonio Mongillo (Dirigente scolastico Istituto Turismo Faicchio – Alberghiero Castelvenere) e Michele Nuzzi (Dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Amorosi).
In serata, alle ore 19.30, l’apertura degli stand con l’accompagnamento musicale del gruppo “Multietnica”.
Domenica 12 febbraio il calendario sarà ricco di proposte: mattina, alle ore 10.30, il gruppo folk Fontanavecchia di Casalduni si esibirà lungo le strade del centro storico (ore 10.30 – 13.00 – 16.00 – 19.00) con partenza da piazza Castello. Gli stand gastronomici saranno operativi sia a pranzo (ore 12.30 – 15.30) che a cena (a partire dalle ore 18.30) con intrattenimenti musicali, in serata si esibiranno i “Dejà vu”.
La peculiarità de ‘A fest’ du Puorc’ sta nel recupero del maiale, animale domestico cresciuto in famiglia: la materia prima impiegata non è figlia dell’allevamento industriale, ma prodotto rigorosamente locale per ricreare i migliori piatti della tradizione gastronomica contadina.
L’allevamento del maiale è, infatti, una delle rare usanze che il mondo contadino continua a custodire gelosamente, che resiste al tempo nonostante la vita rurale abbia subito profonde cambiamenti. A Puglianello, allevando in maniera genuina i maiali impiegati per l’offerta gastronomica di questa manifestazione, si vuole dare forza ad una tradizione, che oggi è sempre più apprezzata grazie all’affermazione della cultura del gusto, e che viaggia di pari passo con la lotta sempre più diffusa e contagiosa nei confronti dell’omologazione.