Comune di Benevento
Benevento e la ‘pala’ dell’emergenza: un monumento al fiocco caduto
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Sfogliamolo insieme, l’album di note stampa del comune di Benevento in questi giorni. Vi ritroviamo, forte, l’assenza di tutti gli assessori. C’è il sindaco Pepe qui a metterci la faccia, e si discuterà del come sia stato fatto. C’è poi questo profilo basso di tutti dinanzi ad un accidente atmosferico la cui sottovalutazione iniziale, e il ritardo nell’avvio delle operazioni di contrasto alle emergenze, potrebbe avere un peso nel gradimento dei cittadini. Lo sanno tutti, perciò il silenzio è d’oro. Una squadra. Ma di solisti.
E’ riuscito però all’assessore Campone di intersecare il suo cammino anonimo con il proscenio offerto dai media: c’era una indubbia necessità, appunto uscire dal cono d’ombra nel quale è precipitato, l’assessore ed i suoi compiti istituzionali. Lo ha fatto con la distribuzione fra pacche e sorrisi delle pale ai volenterosi spalatori dei propri spazi in sostituzione dell’ente. Perché è risaputo che gli spazi pubblici, invece, siano stati spalati con efficacia, efficienza e tempestività.
Ha nevicato giovedì notte, nel silenzio. E le pale dell’emergenza sono state distribuite 90 ore dopo che il primo fiocco sì è posato preludendo all’accavallarsi di tanti fiocchi, fino a insidiare il mezzo metro o quasi nel corso dei giorni trascorsi (le pale fra l’altro sono andate a ruba: chissà, magari chi è riuscito ad arrivare a via iandoli aveva già sgomberato il suo orticello…)
La pala, un monumento al fiocco caduto.