CULTURA
La Solot e la ‘Memoria’, per uno spettacolo dedicato a Giovanni Palatucci

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Continua la programmazione teatrale della stagione invernale Obiettivo T a cura della Solot compagnia stabile di Benevento e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura del Comune, il 27 gennaio al Mulino Pacifico alle 20,30 in scena una produzione tutta Solot: Memoria, regia Michelangelo Fetto, con Rosario Giglio, Antonio Intorcia e Massimo Pagano, assistente alla regia Concetta Affannoso Amicolo, documentazione fotografica Vincenzo Fucci, ufficio Stampa Lella Preziosi, organizzazione generale Paola Fetto.
Se un ottantenne ex deportato incontra dei giovani che si dilettano nel racconto di barzellette sugli ebrei massacrati nei campi di sterminio, cosa può succedere? Questo è lo spunto iniziale che dà vita al racconto di una vicenda realmente vissuta di un militare italiano internato nel campo di concentramento di Terezin e di altri sventurati suoi compaesani che dividono con lui il suo tragico destino. Cinque attori impegnati nella rappresentazione della pagina più sconvolgente della nostra storia con l’intento di dare un piccolo contributo alla sua conoscenza affinché tutto questo non abbia più a ripetersi. Memoria è uno spettacolo basato su testimonianze, filmati, canti racconterà di uomini “tradotti” verso l’ignoto. A regolare la vita degli uomini ci sono le leggi, tante, la maggior parte delle quali sono giuste, altre non lo sono, alcune sono più giuste delle altre come la “legge 20 luglio 2000 n.211” che all’articolo 1 recita così: “la Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Lo spettacolo è dedicato a Giovanni Palatucci, campano, poliziotto italiano, commissario di pubblica sicurezza. Medaglia d’oro al merito civile per aver salvato la vita a migliaia di ebrei durante la Seconda guerra mondiale e, per questo, anche nominato Giusto tra le nazioni. È venerato col titolo di Servo di Dio dalla Chiesa cattolica. Morto nel campo di sterminio di Dachau.