Valle Telesina
Il 5 dicembre a Guardia Sanframondi si parlerà di Molisannio
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Il 5 dicembre 2011, presso il Castello Medievale di Guardia Sanframondi, si svolgerà un incontro dal titolo “Uniti per la Regione Molisannio” per discutere delle prospettive di sviluppo del Sannio e per l’aggregazione del Sannio al Molise.
Alla tavola rotonda, insieme al sindaco di Guardia Sanframondi, dott. Floriano Panza, e al rappresentante del Comitato “Salviamo il Sannio”, prof. Antonio Verga, saranno presenti : P.A Mario Borrelli, Prof. Matteo Cavoto, Dott. Salvatore Colatruglio, Prof. Giuseppe Facchino, Dott. Emilio Libero Federico, prof. Romeo Furno, Sig. Nicola Iannotta, Dott. Vincenzo Iscaro, On.le Avv. Cosimo Izzo, dott. Giuseppe Lamparelli, Avv. Domenico Landolfi, Dott. Michele Donato Limongelli, Ing. Arcangelo Manganelli, Ing. Antonio Marotta, dott. Tommaso Paolucci, Ing. Roberto Pedicini, Prof. Teofilo Pizzuto, Prof. Mario Nunzio Serino e il Dott. Enrico Striani. Si tratta di tutti gli ex consiglieri provinciali, che il 22 settembre 1993, insieme al dott. Panza, allora Presidente della Provincia di Benevento, parteciparono alla seduta di Consiglio Provinciale avente come oggetto: “Aggregazione alla Regione Molise della Provincia di Benevento con distacco della Regione Campania”.
Ecco cosa prevedeva la succitata delibera votata all’unanimità il 22 settembre 1993 :
1) in linea di principio la necessità e la opportunità che il territorio della Provincia di Benevento sia inserito in un nuovo e diverso contesto regionale che ne agevoli e favorisca lo sviluppo socio-economico;
2) di indire una consultazione di tutti i comuni della provincia, nonché di tutte le forze politiche, culturali economiche e sociali, interessate alla predisposizione di un progetto politico-culturale e programmatico che dia le giuste risposte alle attese del Sannio di essere protagonista – con pari dignità – del proprio sviluppo, in una dimensione territoriale nuova e diversa nella quale vi sia spazio per una ricomposizione di molti degli antichi territori dei Sanniti”.
Partì tutto da un’iniziativa del consigliere provinciale dott. Salvatore Colatruglio eletto a San Bartolomeo in Galdo il quale già nel 1991 aveva inviato una lettera al presidente della provincia dell’epoca Floriano Panza e a tutti i consiglieri per denunciare il chiaro disinteresse della regione Campania per le Aree collinari e montane del Sannio e contemporaneamente l’esigenza, divenuta impellente, di abbandonare la Campania per dar vita ad una nuova regione che nascesse dalla unificazione del Sannio con il Molise e che assumesse la denominazione di Molisannio.
Purtroppo quella delibera non fu seguita dagli atti conseguenti per il cambio di regione eppure era stato lo stesso Colatruglio ad indicare la strada (da tutti condivisa) laddove nel corso del suo lungo intervento che aveva preceduto l’approvazione di quel documento così si esprimeva: “ L’art. 132, comma 2, della Carta del 1948, infatti, recita testualmente: Si “può con referendum e con legge della Repubblica – si badi bene, cari colleghi – non con “legge Costituzionale” ma con “legge della Repubblica” – sentiti i consigli regionali, consentire che Provincia e Comuni, che ne facciano richiesta siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra”.Di tutto questo non se ne fece nulla perché evidentemente mancò la volontà politica di proseguire sulla strada indicata da quella delibera che pure aveva avuto l’unanimità di consensi in tutto il consiglio provinciale.
Perché accadde tutto questo? L’unica ragione che possiamo darci è quella di un intervento, in modo subdolo e non manifesto, dei parlamentari dell’epoca e dei partiti che pensavano ad uno stravolgimento dei collegi elettorali e quindi temevano la rottura di certi equilibri atti ad assicurare l’elezione, in primis, dei grossi calibri che allora andavano per la maggiore. E fu così che cadde l’oblio su tutta la materia. Vale la pena di ricordare che l’approvazione di quel documento davvero storico fu preceduto da un appassionato dibattito durato ben sette ore. Non possiamo poi negare che una certa colpa va anche attribuita al mondo culturale ed alla cosiddetta società civile che non tennero vivo il dibattito sul tema e inconsapevolmente si rivelarono complici di questa operazione.
Lo scopo di questo importante incontro che si svolgerà nel caratteristico castello medioevale guardiese, sarà quello di sviluppare un azione di sensibilizzazione e promozione sul nostro territorio.