CRONACA
Foiano di Valfortore: denunciata una famiglia per furto di energia elettrica

Ascolta la lettura dell'articolo
I Carabinieri della Stazione di Baselice, nella giornata di ieri, hanno terminato gli accertamenti in merito ad un’indagine in corso, relativa ad un furto un po’ particolare, perché la refurtiva non era, come di solito avviene, un bene materiale, qualcosa di tangibile che si può vedere o indossare o usare praticamente. In questo caso si trattava infatti di un bene immateriale, ma di consistente valore, trattandosi di energia elettrica, ormai indispensabile per compiere ogni singola azione quotidiana, specialmente in casa.
Dopo aver compiuto dei mirati sopralluoghi nel centro di Forano di Valfortore, nei pressi dell’edificio in questione, chiaramente senza farsi notare, i Carabinieri della Stazione di Baselice, terminati i primi accertamenti di rito, e convinti che ci fosse la possibilità di perseguire uno specifico reato, con l’ausilio di personale tecnico dell’Enel, sono entrati all’interno della palazzina da controllare, dove viveva il gruppo familiare. All’inizio, tutto sembrava normale, e le prove per accertare se vi fossero allacci abusivi alla rete elettrica sembravano essere negativi, in quanto non erano state rilevate dispersioni dai tecnici operanti. Infatti, ad un primo esame, il contatore della luce non sembrava presentare segni di manomissione, né sembrava alterato nel suo funzionamento.
Ma il Comandante della Stazione aveva già intuito che qualcosa non andava, poiché aveva notato un certo nervosismo fra gli occupanti dell’appartamento, soprattutto da parte del capofamiglia, che aveva inoltre mostrato un atteggiamento assolutamente non collaborativo. Si procedeva pertanto anche al controllo di un piano seminterrato dell’abitazione, nascosto alla vista dei passanti e di difficile accesso, dove poteva essere stato materialmente posizionato il presunto allaccio abusivo. Anche qui tutto sembrava in regola, fin quando il maresciallo non si è accorto che mentre l’operatore, in contatto telefonico con un suo collaboratore posizionato al piano superiore, diceva quando attaccare e staccare la corrente dal contatore principale, al fine di effettuare i controlli, le stesse operazioni venivano compiute dall’anziano capofamiglia, C.G.d.V., sessantanovenne del luogo, mediante un interruttore occultato dietro una colonna del piano seminterrato, astutamente nascosto da uno straccio. Sostanzialmente, l’uomo attaccava e staccava la corrente proprio mentre la stessa veniva attaccata e staccata dal contatore, su indicazioni del tecnico dell’Enel, evitando così che si rilevassero dispersioni, ma le sue mosse non sono sfuggite all’occhio attento del comandante, che lo ha immediatamente bloccato, scoprendo l’inganno.
Al termine degli ulteriori accertamenti eseguiti, e dopo aver lungamente interrogato i quattro membri della famiglia in questione, i Carabinieri li hanno denunciati a piede libero, ciascuno a vario titolo per le responsabilità accertate, per furto di energia elettrica. Il capofamiglia, perché proprietario dell’intero stabile, la moglie, A.I., convivente, di cinquantasette anni, perché intestataria del contratto di somministrazione di energia elettrica, e quindi consegnataria del contatore su cui è stato effettuato l’allaccio abusivo. Uno dei figli, G.d.V., quarantatreenne, in qualità di materiale esecutore dell’allaccio in argomento, ed infine un altro figlio, D.d.V., trentottenne, perché residente nell’appartamento dove è stato effettuato l’allaccio abusivo. I tecnici dell’Enel sono ora al lavoro per quantificare il danno subito, ovvero il valore dell’energia elettrica sottratta.