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POLITICA

Viespoli: ‘Affrontare il deficit di infrastrutture e creare un nuovo modello di welfare’

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"Noi come gruppo abbiamo già posto da tempo la questione delle infrastrutture per il Sud. In sede di approvazione del Def, abbiamo fatto inserire nella risoluzione un riferimento esplicito al Piano per il Sud, rispetto a tempistica e operatività, e abbiamo sottolineato l’esigenza, nell’attuazione del federalismo, del principio della perequazione infrastrutturale. Da tempo, poi, poniamo la questione di un rinnovato modello di welfare".
Così Pasquale Viespoli, capogruppo di Coesione nazionale-Io Sud-Forza del Sud al Senato, parla della situazione del Mezzogiorno, dopo i dati diffusi dalla Svimez da cui emerge un’‘Italia "forte" ma un Sud "debole". 

"Fare meridionalismo oggi – dice il senatore di Benevento – non significa solo parlare di deficit infrastrutturale ma anche adottare un nuovo modello di welfare, che non tenga fuori giovani e donne e quindi anche il Sud".
"Se non si affronta il tema del welfare e della mobilità – avverte Viepoli – corriamo il rischio al Sud di determinare non solo un effetto migratorio, ma addirittura uno sradicamento e una desertificazione. Dunque, corriamo il rischio che, in prospettiva, ci ritroviamo con un Mezzogiorno che, mentre una volta era considerato un grande serbatoio di energie giovani, ora va incontro a una migrazione di ritorno fatta solo di persone anziane".
"La questione demografica e del welfare – ribadisce Viespoli – è importante quanto quella infrastrutturale. Noi abbiamo sempre detto che in questo Paese c’è bisogno di un nuovo Patto intergenerazionale e di un nuovo Patto territoriale, tra Nord e Sud, quindi un patto di coesione tra territori. Altrimenti, si determina una sorta di secessione strisciante e silenziosa, più pericolosa di quella urlante e minacciata".
"La sensazione, invece, è che trasversalmente, da destra a sinistra, non vi sia la percezione – conclude – della reale difficoltà del Sud e in generale del Paese. Mentre hanno ragione Napolitano e Draghi quando sottolineano che se non cresce il Sud non cresce l’Italia".

 

 

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