POLITICA
‘Precarietà del territorio e nuovi progetti da perseguire’
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In un articolo apparso oggi su BCR Magazine, Simone Aversano fa il punto sulla (sempre stata) eventuale soppressione della provincia di Benevento, e dei comuni con meno di mille anime di popolazione. Con uno sguardo all’iter parlamentare del decreto 138 ‘anticrisi’, già bollato negativamente negli artt. 15 e 16 da un paio di pareri stituzionali espressi nelle Commissioni del Senato, sia sotto il profilo della proposta progettuale, che sposa l’idea lanciata da Sannioprsss.it sulla regione Sannio.
Ecco il testo:
"Un’ANSA delle 19 e 25 del 25 agosto 2011 dà la contro-notizia più attesa da quando, quella sera del 12 agosto scorso, il governo ha presentato il suo decreto “Manovra Bis” contenente, tra le altre, la norma che stabilisce la soppressione di tutte le province con meno di 300mila abitanti o di 3000 kmq di territorio e l’abolizione dei comuni al di sotto di 1000 abitanti. La Commissione Bicamerale per le questioni regionali ha espresso ”parere favorevole sul decreto 138 che contiene misure per garantire la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo”, ma, con il sì del centrodestra, ha chiesto lo stralcio degli artt. 15 e 16 sulla soppressione delle Province sotto i 300mila abitanti e i 3mila kmq di superficie, e il taglio dei piccoli Comuni. A darne notizia è stato l’on. Remigio Ceroni (Pdl), relatore del provvedimento in commissione.
La notizia è dunque questa: dalla primissima discussione in parlamento (per la precisione in Commissione Bicamerale) è già stata eliminata la norma tanto contestata dell’abolizione di alcune province e di tutti i mini-comuni. Per il Sannio, dunque, primo sospiro di sollievo in una vicenda che ha fatto infiammare l’intero panorama politico locale (non senza vuota retorica) nonchè larghe fette di popolazione sannita nel giro di pochi giorni. Neppure il Ferragosto aveva infatti fermato la rabbia, l’attenzione e la reazione riservata al decreto 138 da cittadini e amministratori del Sannio, e per tutta questa seconda metà di agosto è stato solo questo il tema centrale di ogni edizione di quotidiano, di ogni riunione politica e di ogni consiglio comunale e provinciale nel Sannio.
Ma la storia non può dirsi conclusa: non basta infatti lo stralcio da parte della Commissione Bicamerale perchè si possa ritenere definitivamente scampata la possibilità della soppressione della Provincia di Benevento e di alcuni piccoli comuni al suo interno. La discussione sul testo di legge proseguirà con le altre commissioni, ossia quella Bilancio e quella Affari Costituzionali del Senato. Successivamente si avrà il voto di Palazzo Madama sul testo definitivo, corretto con gli emendamenti che si stanno apponendo in questa fase. Ma poi è necessario un ulteriore passaggio nelle commissioni della Camera dei Deputati, con possibilità di ulteriori emendamenti, e solo alla fine ci sarà il voto finale della Camera per trasformare il decreto legge numero 138 del 2011 in legge della Repubblica. Il tutto deve avvenire entro il 13 ottobre, pena la caducazione del decreto.
In tutti questi passaggi, è sempre possibile inserire nel testo in discussione modifiche che possano far rivivere o nuovamente eliminare la norma ammazza-province. Dunque, la notizia c’è ed è importante, ma non è la fine della storia.
Un motivo in più, questo, per ragionare a mente fredda su quella che deve essere la risposta del Sannio di fronte alla possibilità di soppressione dell’ente provinciale e di smembramento del nostro territorio. E’ di tutta evidenza che, con questi chiari di luna e con questa tendenza del legislatore a fare e disfare, non ha alcun senso stare in attesa della soppressione o non soppressione della nostra Provincia, ribellandosi nel primo caso ed esultando nel secondo. In entrambi i casi non ci sarebbe nulla da ribellarsi e nulla da esultare. Bisogna solo prendere atto della oggettiva precarietà del nostro territorio, e rispondere preventivamente e indipendentemente da come andrà l’approvazione della legge con un nuovo progetto politico-culturale: da questo punto di vista è infatti assolutamente condivisibile l’idea lanciata fin da subito da Sanniopress.it di formare una nuova regione chiamata Sannio, formata dalle attuali province di Isernia, Campobasso, Benevento e Avellino. Ricostituire dunque la terra dominata secoli fa dai sanniti, di cui ancora oggi sentiamo e vediamo l’influenza determinante. Un modo per risolvere una parte dei nostri problemi, tra cui il napolicentrismo e lo sfacelo di una regione, la Campania, che il Sannio lo considera da sempre soltanto pattumiera regionale o luogo di disgrazia e sottosviluppo".
Fonte | www.bcrmagazine.it