POLITICA
‘Manovra, i parlamentari sanniti sono i primi a schierarsi a favore dei tagli…’

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"Bisogna opporsi in tutti i modi a questa manovra che con la scusa del ripianamento dei conti mortifica gli italiani e segna la fine di quello che resta dello Stato sociale – scrive in una nota diffusa alla stampa il presidente del Consiglio comunale di Benevento, Luigi Boccalone (Api) – .
!Quello a cui stiamo assistendo è una vera e propria offensiva, che si dimentica della crescita e che prende di mira le classi sociali più deboli. Non è un caso che a fare le spese dei tagli voluti dal governo siano ancora una volta i ceti più deboli della popolazione e, al tempo stesso, i territori periferici, che si vedono privati delle residue risorse e di capacità decisionale.
La scelta di eliminare con un colpo di spugna la provincia di Benevento e i suoi 150 anni di storia unitaria è gravissima. Non si tiene conto della storia del popolo sannita che ha sua nascita ancor prima del popolo romano. Ma grave altrettanto, se non di più, è lo scempio che si sta facendo dei servizi sociali, l’aumento delle tasse e la cancellazione di ulteriori diritti dei lavoratori, non dando alcuna soluzione allo sviluppo della nazione Non è possibile che a pagare il prezzo della miopia, degli errori e dell’incapacità del governo Berlusconi siano ancora una volta i più deboli.
Tuttavia, non c’è da stupirsi per quello che sta avvenendo se pensiamo che i rappresentanti del Sannio in Parlamento, coloro che sostengono questo esecutivo e che pure dovrebbero tutelare gli interessi del proprio territorio di riferimento, sono i primi a schierarsi in maniera acritica a sostegno dei tagli. Tale stato, tale comportamento, ritengo sia dovuto alla attuale legge elettorale cui tutti – supinamente – pur di esser inseriti in posto utile, rispondono
“signorsì”.
In questo senso, i rappresentanti locali del centro destra sono i degni epigoni dei loro leader nazionali: come il presidente Berlusconi ha colpevolmente e irresponsabilmente ignorato quanto stava avvenendo nel nostro Paese, senza riuscire a intervenire per tempo, e fino a qualche giorno fa negava la crisi e vagheggiava ancora di un’Italia
forte e al riparo dalla burrasca internazionale, così – allo stesso modo – il senatore Viespoli fino a un paio di giorni fa, e senza sprezzo del ridicolo, si spingeva a parlare di “riforme”, di “fase costituente”, di “piano per il Sud”, di “dialogo con i territori” e di “nuovo welfare”. Tutte parole che, alla luce di quanto partorito dal governo, non possono che strappare un sorriso amaro anche in considerazione che il nostro senatore ha già dichiarato : la manovra
finanziaria è valida. Ma cosa resta del nostro senatore che si dichiarava fiero sannita ora che ci hanno tolto la nostra identità?
È auspicabile che, a freddo, i rappresentanti sanniti dell’esecutivo riescano a ricredersi e a fare opposizione. Sostenendo questa manovra, Viespoli e il suo “Coesione nazionale” preparano la strada per lo sfascio del Paese. Speriamo che il nostro senatore si faccia sentire e non si posizioni come la dormiente del Sannio".