L’intestazione è: “Ulteriori disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, sarà il 14 agosto in Gazzetta Ufficiale, ed è la ‘madre causa delle battaglie sannite’ contro la soppressione della Provincia di Benevento, ed anche di nove comuni sanniti con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti.

Due, tra gli altri, gli articoli del decreto legge che interessano l’argomento, il 15 (province), il 16 (comuni).
In sintesi (mentre comunque sono leggibili le versioni integrali nell’articolo allegato), il Governo si propone di metter mano comunque all’intera materia in tema di Province, anche se nell’immediato la soppressione interessa, dalla prossima tornata elettorale specifica, nelle misure tante volte ricordate dagli attori istituzionali che hanno espresso le loro considerazioni attraverso l’ampio ventaglio di riflessioni pubblicate. I comuni del territorio soppresso saranno aggregati secondo il principio della continuità territoriale, ed all’interno della regione. L’ipotesi più realistica, dunque, ferma restando l’appartenenza alla Campania e fuori dai sogni del Molisannio, è l’accorpamento con la Provincia di Avellino. Se questo non dovesse verificarsi nei termini temporali previsti, le funzioni passerebbero alle Regioni, che introiterebbero anche personale, beni, risorse finanziarie, eccetera. Proprio quel ‘federalismo virtuoso’ di cui parlava Caldoro nella sua intervista rivangata nei nostri servizi.
La soppressione della Provincia di Benevento porterà con sé anche la soppressione della Prefettura.
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E veniamo ai piccoli comuni. Resterà in… vita il solo sindaco, saranno favorite le cosiddette unioni municipali, che avranno ovviamente nuovi organi specifici di indirizzo e governo (assemblea, giunta, presidente). La popolazione complessivamente richiesta è di 5.000 abitanti, con eccezioni.

Sia per Province che per comuni, in generale, verrà comunque ridotto il numero di consiglieri ed assessori.