POLITICA
Rifiuti, emanata la nuova ordinanza per sversare ancora in provincia di Benevento

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Quota 2400 tonnellate di rifiuti non raccolti. Napoli si è ritrovata sommersa ancora dall’immondizia, nonostante la partenza delle prime cento tonnellate di frazione umida tritovagliata (fut) per la Toscana. E la Regione, dunque, non ha affatto scartato la possibilità di una nuova ordinanza per consentire di portare i rifiuti dagli impianti di trattamento partenopei nelle discariche delle altre province campane. Una decisione motivata dal fatto che, spiega Giovanni Romano, assessore all’Ambiente della Regione Campania, "non siamo in grado di riuscire a condividere con le altre Province campane un meccanismo di solidarietà".
Scaduta ieri l’ordinanza della scorsa settimana, così come stabilito dal Tar del Lazio, il provvedimento, firmato lo scorso venerdì da Caldoro, ha consentito di portare nelle discariche di San Tammaro, Sant’Arcangelo Trimonte e Savignano Irpino 4500 tonnellate di fut. Un dato che, finora, non ha sortito per il Comune di Napoli gli effetti sperati. L’aumento delle giacenze nelle strade della città è di 250 tonnellate rispetto a ieri. "Non ci sono elementi oggettivi per poter ipotizzare un miglioramento", dice Raphael Rossi, presidente di Asia, azienda speciale del Comune addetta alla raccolta.
Di qui il dato che ha chiuso, non in bellezza, la giornata: il presidente della Regione Stefano Caldoro, infatti, ha appunto provveduto ad emanare una nuova ordinanza per permettere il trasferimento dei rifiuti in impianti fuori provincia. Il provvedimento è stato firmato in serata ed ha una validità di cinque giorni. Come si paventava in sede di commento alla decisione del Tar del Lazio, la straordinarietà è divenuta questione ordinaria. E non ci sono più consolazioni da poter reperire, se non che questa crisi dei rifiuti è una pietra che rotola. E va ingrandendosi man mano che scende a valle…