Medio Calore
Nuova San Giorgio: la schizofrenia dell’amministrazione Nardone

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"Non è un guerriero ma è soprattutto il simbolo storico del nostro passato, è un nostro antenato di cui dobbiamo tramandare ai posteri la fierezza e la capacità di lottare per la dignità e la libertà!" così “affermava lo scorso settembre il sindaco di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone, – ed è quanto ricorda in una nota il candidato sindaco di Nuova San Giorgio, Giovino Carpenella – inaugurando l’ormai famosa statua del guerriero sannita che, ahinoi, campeggia all’ingresso del paese. L’opera scultorea, di dubbio gusto estetico, è costata non poco denaro ai contribuenti sangiorgesi. Peccato che domani 17 marzo ricorra il 150° anniversario dell’Unità d’Italia e che l’attuale Amministrazione abbia pensato bene di dedicare alla ricorrenza solo qualche misero manifesto e nulla più.
La maggioranza ha forse dimenticato che un simbolo di dignità e libertà in paese c’è da tempo ed è sul viale Spinelli? Naturalmente parliamo del monumento ai caduti in guerra, ma la domanda è retorica, perché la risposta presume la conoscenza della storia, che pure è un dovere di chi si onora di amministrare una comunità”.
“Inutile, – conclude Carpenella – nessuno vedrà domani folle di sindaci e di giovani come fu per l’inaugurazione della turpe statua. Forse perché ricordare insieme ai propri concittadini la storia della propria nazione non prevede l’apposizione di lapidi a futura memoria, per autoincensarsi. Non è utile a scialacquare denaro pubblico. San Giorgio sarà domani un’isola infelice tra tanti comuni impegnati nel ricordo del 150° dell’Unità d’Italia”.