POLITICA
Mastella, Viespoli, Nardone: santa alleanza per le amministrative?
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“In materia di riforma della giustizia non credo si possa fare tutto quello che Berlusconi sta annunciando perché non ci sono i numeri, la maggioranza alla Camera e al Senato è risicata, ciò non permette una riforma della Costituzione”. Lo ha detto il leader dei Popolari per il Sud, l’europarlamentare Clemente Mastella, nell’ambito della trasmissione “Politica a Raggi X”, condotta dal direttore Samuele Ciambriello, in onda questa sera su Telebenevento a partire dalle 20.30.
Inoltre, l’ex Guardasigilli ha parlato anche di riforma delle intercettazioni: “La privacy delle persone deve essere rispettata, così come l’attività investigativa. Bisognerebbe partire dalla riforma delle intercettazioni che io proposi quando ero Ministro della Giustizia e che ottenne il via libera dalla Camera con solo quattro voti contrari”. Il leader dei Popolari per il Sud si è soffermato sulle elezioni amministrative a Benevento:
“Per la scelta del candidato sindaco ci stiamo guardando un po’ intorno. Non è escluso che si scelga anche al di là del centrodestra”. Mastella, lasciando intendere una Santa Alleanza tra lui, il senatore Pasquale Viespoli e l’ex Presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone, ha commentato la discesa in campo dello stesso Nardone alla carica di primo cittadino di Benevento, con il sostegno di liste civiche: “C’è qualche equivoco di fondo sulle liste civiche- ha detto- specie rispetto al supporto che potranno avere da parte di partiti di centro. Siamo ancora alla fase delle schermaglie”.
L’ex Guardasigilli si è soffermato anche sul convegno in programma venerdì prossimo a Benevento, in cui si parlerà della scuola della magistratura affermando: “Ci saranno tanti relatori ma io non sono stato chiamato ad intervenire. Parteciperò come semplice invitato. Rispetto alla vicenda della scuola della magistratura a Benevento mi sento come Antonio Meucci, l’inventore del telefono che morì povero, mentre il merito venne attribuito a Bell. Ecco, io sono Meucci, mentre ci sono tanti Bell”. Infine, l’europarlamentare alla domanda del direttore Ciambriello se abbia o meno rimpianti ha affermato: “Si anche più di uno, ma dico con serenità che bisogna sempre valutare i rimpianti come tali. Penso agli ex amici o a qualche magistrato”.