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POLITICA

Zoino (IdV): basta con il trasformismo imperante che mette sindaco e partiti sotto ricatto

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Se gli interpartitici si susseggono a ritmi sempre più frenetici (pur tuttavia senza raggiungere risultati concreti, almeno sino ad oggi), parallelamente si lavora ai contenuti, partendo dalla definizione di un Codice etico, una sorta di manuale di autoregolamentazione valevole per tutti gli esponenti della coalizione. A procedere su questa strada, è lo schieramento di centrosinistra, ed in particolare a mettere mano al “codice”, è il segretario provinciale dell’Italia dei Valori, Francesco Zoino, il quale, in accordo con il PD, ed in condivisione, in particolare, con il deputato Costantino Boffa, è impegnato nella definizione di quelli che egli stesso definisce i punti chiave:

“Un aspetto centrale – spiega l’esponente dipietrista – è la volontà, contenuta nel documento, di mettere fine al trasformismo imperante, una pratica che mette letteralmente in ginocchio i partiti ed il sindaco, quest’ultimo posto quasi sotto ricatto e “tirato per la giacca” da i diversi assessori. Per questo, il Codice etico diventa una forma di tutela ma soprattutto uno strumento che disciplina il comportamento degli eletti all’interno delle liste”.

“Altro punto rilevante – aggiunge Zoino – che è stato ripreso dal manifesto dell’Idv, riguarda il principio secondo cui chi ha “debiti” con la giustizia, è bene che li risolva prima, e poi si dedichi a fare politica. Nel documento sono inoltre specificati tutti i tipi di reati per i quali non si può essere eletti”.

Codice etico in fase di discussione, dunque; sarà portato anche all’attenzione del vertice in programma lunedì 14 febbraio perchè, come ha spiegato Zoino, “c’è bisogno di mettere dei punti fermi: non è accettabile che chi è stato eletto con un partito, ad un certo punto decida di cambiare tessera, continuando a mantenere però posizioni che, a quel punto, non dovrebbero più spettargli”. Riferimenti assolutamente non casuali alla vicenda dell’assessore comunale D’Aronzo passato da poco al PSI, dopo qualche anno di militanza nell’Italia dei Valori.

La questione ha toccato profondamente il partito dipietrista, tanto che, come conferma Zoino “l’uscita di D’Aronzo ha significato la totale assenza all’interno della giunta comunale di un’espressione del nostro gruppo, pertanto lo abbiamo fatto presente sia al segretario provinciale del PD, Mortaruolo, che al sindaco Pepe, i quali hanno risposto positivamente. E’ stato, infatti, il primo cittadino a chiederci di fare un nome al femminile, da noi individuato nell’avvocato Mirna Campone. Ci aspettiamo, quindi, nel giro di pochi giorni, una fumata bianca”.

“A noi – ha infine precisato il segreario provinciale dell’Idv – non interessa, né ci compete la scelta dei nomi per eventuali sostituzioni, quella è una decisione che spetta solo sindaco”.

Livia Cimaglia

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